a cura della classe 3^ D
“Plin! Plin! Plin!”
Oggi piove. Sembra che non finisca più. Non riuscirò nemmeno ad andare al calcio, altrimenti nel campo allagato giocheremo a pallanuoto! Guardando il lago creato dalla pioggia sull’asfalto, penso alla malinconia che porta questo tempaccio. Le gocce sembrano lacrime che il cielo riversa sulla Terra. Evidentemente esso riflette su quanto il Mondo stia soffrendo in questo momento.
“Plin! Plin! Plin!”
Anch’io soffro quando penso a ciò che mi è accaduto tempo fa, quando mio padre si è rivolto a me e a mia madre dicendo: “Non mi sento più parte di un progetto, non c’è più amore fra di noi!” e se n’è andato! Così, di punto in bianco! Ha preso le sue cose e se n’è andato.
Il rumore della pioggia mi fa pensare a quando ero piccola, senza alcun problema. Il suo monotono ticchettio mi fa stare giù di morale, mi incupisce e, di solito, in quei momenti grigi non mi va di parlare con nessuno. Quando piove, fisso il vuoto, non penso a niente, né al mio futuro né al mio passato. Il mio presente, invece, spero che passi presto perché non mi piace, mi sento sola, mi manca mio padre che non vedo quasi mai e che vorrei tanto mi fosse accanto in questo periodo particolare della vita.
“Mare, il tuo silenzioso RUMORE mi trasmette tranquillità, libertà, mi fa pensare all’infinito.” Il mio passatempo è ascoltarti al tramonto tanto che il tuo lento sciabordio diventa per me fonte di ispirazione. “Quando cambi tu, cambia anche il mio umore: a volte agitato, altre leggermente mosso e oscuro e altre completamente calmo e limpido.”
“CLOP! ClOP! CLoP!”Che strano sentire lo scalpitio dei cavalli in città!
Il rumore degli zoccoli dei cavalli mi ricorda quando ero piccolo. Quando,passeggiando per Firenze, incontravo le carrozze e ne rimanevo affascinato, quando rincorrevo i piccioni in piazza perché mi piaceva vederli volare via e sentire il rumore delle ali che sbattevano veloci. Tutto questo suscita in me felicità ma, allo stesso tempo, tristezza perché mi rendo conto di essere cresciuto e di non poter fare più quelle cose!
Ore 7:30. Un giorno come tanti. Per strada si sentivano le risate dei bambini che già, al mattino, erano carichi di energia e tanta allegria. Che voci, che grida festose! Quando riesci a percepire la gioia attraverso i suoni, ti rendi conto di quanto sia magnifica l’Umanità, di quanto sia bello vivere nella spensieratezza e di quanto sia triste e malinconica la vita degli adulti! Le risate sono come un cielo sereno illuminato dai raggi cocenti del Sole ma, “all’apparir del vero”, ossia quando sopraggiungono le nuvole, le prime difficoltà, tutto svanisce e le allegre risate si trasformano in lacrime e pianti amari.