di CHIARA MUSIAN –
– Buona sera, amici telespettatori! In diretta da Santi e Beati, intervisteremo in esclusiva l’unica donna veramente amata di Dante. Ben arrivata, Beatrice. Questa sera vorremmo chiarire con lei i segreti del suo rapporto col poeta. Ma cominciamo per ordine e ci dica: come si trova qui in Paradiso?
– Buona sera a tutti. Vi ringrazio dell’invito, eh beh… che dire! Ora sono un angelo e vivere qui è molto bello. Ho avuto la fortuna di conoscere e diventare amica di Santa Lucia e di Maria. Inoltre, mi diverto a guardare ciò che succede sulla terra.
– A questo proposito, ci racconti di quanto, per salvare Dante, chiamò Virgilio. Partì direttamente da lei la decisione o da qualcun altro?
– No, non fu mia. Furono la Madonna e la Santa protettrice della vista a chiedermelo. Mi recai dal poeta latino, perché mi sembrò la persona più adatta a guidare l’Alighieri nel suo viaggio di redenzione dai suoi peccati.
– Sappiamo che il poeta ha sempre avuto un debole per lei, lo conferma?
– Assoltamente sì; tutto ebbe inizio quando lo salutai per la prima volta all’età di nove anni. Il mio saluto è sempre stato molto importante per lui.
– Ecco, volevamo proprio arrivare a questo punto: quando gliel’ha tolto?
– Nel momento in cui iniziarono a circolare delle voci circa una relazione tra lui e un’altra donna. Ero disgustata da tutte quelle chiacchiere.
– Ma ci dica la verità: quali erano i suoi sentimenti per Dante?
-Per me è sempre stato un amico, non ho mai provato amore nei suoi confronti e poi ero una donna sposata. Non gli rivolgevo spesso le mie attenzioi e, per questo motivo, gli sarò sicuramente risultata antipatica.
– Nonostante la sua indifferenza, lei sa che per lui è stata ed è ancora la figura femminile più importante di tutta la sua vita?
– Direi di sì. Lo vedevo dagli sguardi che, in chiesa, cercava di nascondere. Ora che mi trovo qui, ho scoperto di essere stata citata in molte delle sue opere, come la Vita Nuova e naturalmente la Divina Commedia. Sono lusingata dal modo con cui ogni volta mi descrive.
– Beatrice, il nostro tempo è scaduto. La ringraziamo vivamente per averci concesso questa intervista esclusiva e, se le fa piacere aggiungere qualcosa per concludere la serata, ne ha la facoltà.
Posso dire che, comunque, da adulta e negli ultimi miei anni sulla terra ho sempre considerato Dante come un uomo dai grandi valori e ideali. Mi rendo conto che la mia morte improvvisa gli avrà causato un grosso dolore. E’ stato bello aver scoperto tutto questo amore che provava nei miei confronti, ma, allo stesso tempo, mi è dispiaciuto non aver potuto corrispondergli.