a cura di Maria Papa – docente Scuola Primaria – plesso Frondini –
Domenica 24 aprile 2022.
Marcia straordinaria Perugia-Assisi della pace e della fraternità.
Sembra lontano il 14 settembre 1961 giorno della prima marcia della pace tanto voluta da Aldo Capitini. Il popolo della pace si leva ogni volta e canta e balla e ride e grida e marcia.
Anche gli alunni e le alunne dell’Istituto comprensivo Assisi 2, si sono messi in marcia insieme a familiari, al personale scolastico, alla dirigente Chiara Grassi, pronti a rinnovare il loro impegno per la pace, la giustizia e il rispetto dei diritti umani.
Non potevano certo mancare all’appello i bambini e le bambine della Scuola primaria “F. A. Frondini” di Tordandrea, proprio loro che ormai da più di un mese condividono le loro giornate scolastiche con una bambina che dalla guerra è fuggita.
Hanno preparato il loro cammino con consapevolezza e cura, realizzando cartelli e slogan che ben si addicono a una marcia della pace, hanno coinvolto famiglie e amici, consapevoli che ci sono cammini che non si possono perdere. Il cammino verso la pace è lungo e difficile, ma sta ad ogni singolo essere umano decidere se percorrerlo, qualche volta ci si può ritrovare soli, altre volte ci si scopre valanga che travolge e ricostruisce nuovi scenari.
Come parlare di lungo cammino verso la pace e la giustizia senza ricordare quell’uomo che nel 1994, neo eletto presidente del Sudafrica, pubblicò la sua autobiografia intitolandola proprio Long walk to freedom. E quello di Mandela sì, che era stato un lungo cammino. Alcuni anni più tardi lo quantificò in un tempo pari a 67 anni. Sessantasette anni di cammino dedicato alla ricerca della pace, della fratellanza e della libertà.
Nelson Mandela, nell’adattamento per l’infanzia della sua biografia, racconta con commozione ai piccoli lettori la felicità provata dai sudafricani il giorno che uscendo dalle loro case si sono messi in marcia per andare a votare e scegliere del loro destino. Una marcia che lui stesso definisce un fiume in piena formato da esseri umani in ordinate file che invadono ogni strada di città o di campagna. Una marcia di pace e speranza proprio come quella che ha visto protagonisti i giovani e le giovani del nostro territorio.
C’è un gran bisogno di continuare a camminare insieme. Questa è la pesante eredità che tutti i grandi uomini di pace hanno lasciato all’umanità.
Questa è l’eredità di cui hanno voluto farsi carico alunni e alunne.
Essere uniti oggi e sempre in un cammino di fratellanza con il popolo della pace che trasforma ogni piccolo spettatore in protagonista.
Per non ripetere sempre gli stessi errori.
“Fanno un deserto e lo chiamano PACE”
“Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant” Tacito, Agricola, 30.4s.