A cura della classe 2A
Un flashmob per far sentir la nostra voce. E ’stato importante ritrovarsi tutti uniti a manifestare il nostro dissenso. Non abbiamo voluto però le solite immagini di guerra e violenza, né la tradizionale bandiera della pace. Abbiamo pensato a lungo sulla parola Pace…la pace è non avere paura, avere una casa, un “nido” felice. Prolungando con la matita i lati del triangolo del simbolo della Pace, abbiamo ottenuto una casetta dai colori caldi e accoglienti. E poi due ragazzine prese per mano, una russa e una ucraina, simbolo di fratellanza. E un prato con tanti fiori colorati. Un sogno di Primavera datato marzo 2022.
Vale la pena ricordare l’articolo 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; e ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà”. E oggi? Che fine hanno fatto questi diritti? Cancellati con un colpo di spugna. Abbiamo ragionato sul significato di casa, non un semplice edificio di mattoni, ma fin dall’antichità simbolo di protezione, serenità, vita pacifica. Abbandonare la propria casa, la propria città, in fuga verso l’incognito vuol dire non essere più protetti, essere “nudi”, essere senza pace. Sono questi gli scenari che da quindici giorni vediamo in Tv e sui social, civili senza casa, alla ricerca della salvezza. Tutti noi diamo per scontato la pace, la libertà, il benessere. Tutte parole che ci appartengono dalla nascita. Nessuno ha mai pensato che ci fosse un prezzo da pagare.