//Una drammatica cronaca da Milano – 11 novembre 1628

Una drammatica cronaca da Milano – 11 novembre 1628

di | 2022-02-24T20:38:48+01:00 24-2-2022 20:38|Alboscuole|0 Commenti
Di V. DE NICOLÒ, V. BUONO, A. DE MEO, G. DE GIGLIO – Oggi 11 novembre 1628 è scoppiata una sommossa nella città di Milano a causa della carestia. La folla si è raggruppata nella strada chiamata “La corsia de’ Servi” e ha iniziato la ribellione. Prima hanno assaltato i garzoni dei fornai e le gerle di pane, poi hanno assaltato i forni. I cittadini volevano il pane per nutrirsi, ma gli alabardieri si sono interposti. La gente affamata lanciava pietre, tutto questo perché pensa che i fornai siano i responsabili della carestia. Dopo un po’ la situazione è degenerata: la folla ha sfondato le porte ed è entrata dentro una bottega prendendo i panini. Continuerà ancora molto questa rivolta o troveranno un accordo?   Abbiamo intervistato un alabardiere coinvolto negli scontri. Alabardiere, come mai c’è tutta questa gente arrabbiata? C’è tutta questa gente arrabbiata perché in questo periodo non c’è tanta farina per produrre pane per tutti quanti. Cosa sta accadendo in questo periodo? Sono tempi duri. Per le strade di Milano si respira un clima freddo e terrificante. C’è tanta tensione e la gente litiga. Ci sono tante preoccupazioni, fra le quali la più importante riguarda la carestia. Si sa da chi è nata questa protesta? Stiamo ricercando un uomo abbastanza conosciuto tra le strade di Milano: si dice che sia stato un certo Renzo ad organizzare questa imponente rivolta. Perché i garzoni non aiutano questa povera gente? Anche per i garzoni sono tempi difficili questi, la carestia ha toccato tutti noi. Gli ingredienti del pane iniziano a scarseggiare, per cui tutti loro come tutta la folla pensano solo a sopravvivere.  

LA DRAMMATICA TESTIMONIANZA DI UN PASSANTE

 Sono appena tornato a casa, faceva freddo, già si sentiva aria di problemi, era tutto come ogni giorno, ma si sentiva qualcosa, ero lì di mattina che passavo, sono tornato a casa e la folla era entrata nel forno. Erano arrivate le guardie e il loro capo gridava a Dio: un caos. Alla fine le guardie hanno respinto la folla con le armi. Decisi di andarmene, ma la cosa più assurda non è la folla, insomma, di pazzi scatenati se ne legge ogni giorno, ma il fatto che le guardie abbiano respinto i propri cittadini con la violenza… Mi fa pensare: l’esercito serve a difendere lo stato o chi ci abita? Da quello che è successo sembra che siamo solo masse e non singoli individui… Dovremmo ribellarci!