La bulimia, come l’anoressia, è un disturbo alimentare causato dalla paura di ingrassare. Chi ne soffre mangia grandi quantità di cibo per poi vomitare, eliminando ciò che ha mangiato. Il paziente bulimico pratica molta attività fisica per neutralizzare l’ingestione del cibo. Questo disturbo colpisce sia ragazzi sia ragazze, adolescenti o nella prima giovinezza; inoltre esso colpisce le persone fragili o  già affette da altre patologie. L’APA (associazione che si occupa di disabilità o disturbi psicologici) ha verificato negli anni 2000 il 44% dei pazienti colpiti dalla bulimia è guarito e ha riacquisito peso. I segnali che possono far pensare di essere in presenza di una persona con bulimia nervosa sono: visite frequenti in bagno dopo un pasto, al termine del quale la persona appare spesso rossa in viso e con le nocche delle dita graffiate per averle spinte giù, fino in gola, nel tentativo di provocarsi il vomito. Come avviene per tutti i disturbi dell’alimentazione, le donne hanno maggiore probabilità di sviluppare la bulimia rispetto agli uomini. Tuttavia il disturbo sta diventando sempre più comune anche nei ragazzi e negli uomini e può colpire, anche se molto raramente, i bambini. Fonti: https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/ https://www.epicentro.iss.it/anoressia/epidemiologiab/bulimia-nervosa Pierluigi Caforio – 3^B