Di Giorgia Inchingolo – classe II sez. L
Cara Anne Frank,
ti scrivo questa lettera perché ne sento il bisogno. Sento il bisogno di chiederti come sei riuscita a sopportare 2 anni della tua vita nascosta in un alloggio segreto, senza poter vedere nessuno tranne i tuoi genitori, tua sorella e la famiglia Van Daan che nel tuo diario dicevi odiare. Devi sapere che sin da piccola sono stata abituata a sentir parlare di te grazie a tutti i documentari che guardavo con mio padre la sera e a dir la verità interessavano più a me che a lui. So che potrà sembrare stano sentir dire che una bambina cosi piccola era incantata dalla storia di una ragazzina come tutte le altre nascosta in un alloggio segreto, ma io ne ero davvero affascinata. Infatti all’età di 8 anni, appena imparai a leggere, non chiedevo altro che il tuo diario cosi da poterti conoscere meglio. Ora sono qui, a scriverti con il tuo diario affianco a me per cercare ispirazione e sfogliandolo forse riesco a capire ciò che provavi passando giornate con persone che non ti capivano e non ti apprezzavano per come eri. A volte mi sento anche io cosi, non è una bella sensazione. Mi dispiace tanto per il 4 agosto del 1944, quando sembrava andare tutto per il verso giusto, ma non era cosi, infatti è stano che durante una guerra vada tutto bene. A volte mi chiedo come hai fatto a mantenere la calma e a restare in silenzio per giornate intere, quando durante una guerra ci si dovrebbe preoccupare solo di scappare via il più lontano possibile. Forse, se non fosse stato per colui che ha rivelato dove eravate nascosti, tu saresti ancora qui a raccontarci di te e della tua storia. Concludo col dirti che, per me, sei stata una delle persone più coraggiose a questo mondo.