Di Chiara Lonigro – classe II sez. L
Caro Dante,
Non ci conosciamo, ma grazie alla mia professoressa di italiano ho avuto modo di conoscerti. So che sei nato a Firenze e hai scritto molte opere, tra queste c’è la DIVINA COMMEDIA. Non la conosco molto bene perché la sto ancora studiando, man mano che la leggo però mi affascina sempre di più come la tua amata Beatrice. Ogni volta che leggo un canto del poema mi viene da chiederti: ‘’COME HAI FATTO AD AVERE COSI’ TANTA FANTASIA? ’’, io non ci sarei mai riuscita; in fondo non credo sia solo fantasia la tua, credo sia anche intelligenza.
Tu sei definito ‘’IL PADE DELLA LINGUA ITALIANA’’. Sono d’accordo con questa affermazione, perché come un padre dà la vita ai propri figli, tu hai dato vita alla nostra meravigliosa lingua italiana.
Mi piace la tua disponibilità ad ascoltare le persone, come ad esempio quando Virgilio ti invita a non perdere tempo e continuare per la tua strada.
Però avrei una domanda da farti: ’’ COSA HAI PROVATO RIVEDENDO BEATRICE DOPO TANTI ANNI? HAI PROVATO LE STESSE SENSAZIONI DELLA PRIMA VOLTA O E’ CAMBIATO QUALCOSA? ’’.
Non so se risponderai a queste domande però sappi che sei un personaggio storico-letterario che mi ha colpito molto e rimarrà impresso nella mia mente.