Le gambe che fanno a gara con i battiti del cuore per chi corre più veloce e quest’ultimo sospeso tra la paura di quello che potrebbe accadere e la speranza di averla fatta franca, almeno questa volta. Lo stomaco contorto da una marea di emozioni negative, la testa che si gira di scatto anche per un minuscolo ed insignificante rumore, i brividi che aumentano man mano assieme ai mille pensieri che invadono la mente, lasciando quello predominante al centro: arrivare a casa il prima possibile.
I piedi bollenti che continuano a marciare come uno stanco soldato che sa che non gli è concesso fermarsi.
Ti guardi intorno, cerchi di scorgere anche in lontananza, senza mai perdere di vista, il tuo obiettivo, chiedendoti anche se fosse stata una buona idea uscire con solo la luna in tua compagnia.
Poi quando finalmente adagi le mani sulla balaustra di casa tua, emani un piccolo sospiro di sollievo accompagnato da uno strano senso di tranquillità.
Entri in cucina, deponi sul divano freddo la tua piccola borsa di pelle oramai consumata e in sottofondo, per compagnia, accendi la televisione. Sei distratta, vagabondi per il salotto e cerchi un elastico per i capelli quando ad un tratto una notizia si intrufola nelle tue orecchie, suscitando la tua curiosità.
Così, ti siedi e porti il tuo sguardo sul quel piccolo schermo colorato, alzi il volume ed apprendi meglio quello di cui stanno parlando: Violenza su ragazze a Milano e Roma.
Uno schiaffo immaginario ti riporta a credere quanto tu sia stata fortunata e quanto non lo siano state loro.
“ È successo tutto la notte di Capodanno, quando tre ragazze, due di Milano e l’altra di Roma, sono state violentate da un gruppo di adolescenti. Entrambe le vicende sono accompagnate da video girati da ragazzi intorno, per immortalare il momento.” Per un attimo ti senti stordita ma poi continui a sentire: ”La giovane N. pare che sia andata in compagnia delle amiche nella villetta di Torresina, Roma, ma poi rimasta da sola con il suo crudele destino. Chat, testimonianze e riprese ci portano ad avere tre soggetti minorenni che abusano di lei mentre gli altri sono ancora da confermare”. La ragazza pare che abbia fatto uso di sostanze stupefacenti ma con o contro la sua volontà non può essere confermato. Sfortunatamente non è stato la prima volta, infatti nell’estate del 2020, ad Anzio, è stata oggetto del suo primo abuso da un gruppo di ragazzi che l’hanno minacciata portandole un coltello alla gola. Quello che è successo la notte di Capodanno l’ha riportata a sentirsi impotente e debole di fronte ad un gruppo di ragazzi apparentemente forti e migliori.
Sorte migliore delle due ragazze tedesche, in giro tra le strade della moda di Milano. Fonti certe affermano che il tentato stupro sia durato quasi venti minuti. In quel tempo, che sembrava un’infinità, hanno ricevuto non solo palpeggi con veemenza, sguardi desiderosi, mani ovunque ma anche una violenza verbale. Secondo i fatti, le due studentesse sono state salvate dalle forze dell’ordine in piazza Duomo, dopo che avevano cercato di respingere i molestatori con schiaffi e spintoni ma ricevendo da parte loro solo schiamazzi e prese in giro. Ma non finisce qui, si indaga su altri cinque casi di quella notte; uno con un lasso di tempo non superiore all’intervento dei carabinieri. E’ quello di una diciannovenne circondata con la stessa tipologia.
Smetto, anzi, mi rifiuto di continuare ad ascoltare.
Mi abbandono al divano ed io come loro mi sento impotente. Che senso hanno le battaglie, i messaggi lanciati suoi social, le continue proteste quando poi c’è un muro che ci impedisce di proseguire ed andare avanti?
Come se poi non sapessimo che in un modo o nell’altro i colpevoli la faranno franca e le vittime saranno condannate da loro stesse. Dai loro continui rimorsi, dai loro ‘se’ e ‘ma’, dalla consapevolezza di non essere riuscite a sconfiggerli, ma come per un fiore che sarà impossibile crescere in un prato calpestato dalla società, per loro sarà impossibile riscattarsi proprio a causa di quest’ultima.
Perché le scappatoie esistono per chiunque, come esiste il potere di far sentire la vittima colpevole davanti ad un tribunale; mettendo in ballo supposizioni ed argomenti irrilevanti.
E si sentiranno sbagliate, si sentiranno fuori dalla realtà, dall’impossibilità di credere che non tutti siano come quel branco, e la loro nuova amica si intrufolerà dal piccolo spessore della porta e le accompagnerà ovunque finché loro vorranno: nei supermercati, in ufficio, alle cene di famiglia, nei viali, a scuola, e quando qualcuna avrà avuto finalmente il coraggio e la coscienza che anche per lei c’è un futuro e che si possa essere felici, prenderanno quella piccola ma grande oscura nube nera e così com’è entrata andrà via. La paura ormai non le appartiene più.
FILOMENA LEPORE (5^ B TUR)
Le violenze del branco e la dignità oltraggiata delle ragazze
di IL GALLO STRILLONE ON LINE - AVERSA (CE)|
2022-01-24T18:22:37+01:00
24-1-2022 18:22|Alboscuole|0 Commenti