Un giorno Dio, stanco di vedere che alcuni uomini sulla terra erano tristi e soli, decise di dare vita a creature diverse chiamate animali.
Essendo troppo vecchio, incaricò Eliseo, l’uomo più coraggioso e più potente dell’epoca, di scalare il Monte nero, ma questa era la montagna che tutti temevano; essa era alta milleseicento quaranta metri, composta da rocce nere e bianche.
Si diceva che avesse delle grandi grotte in cui vivevano dei giganti, che si nutrivano, in un sol boccone, di tutti gli umani che cercavano di avvicinarsi.
Il Signore si recò subito da Eliseo e gli disse:” Caro ragazzo, io scelgo te per andare in cima al Monte nero e prendere due uova speciali, che contengono nuovi esseri viventi che solo io posso portare in vita”, e quello rispose:- “E io in cambio cosa ricevo?” e Dio gli disse:- “In cambio diventerai imperatore”.
Il giovane orgoglioso di questa richiesta, aggiunse:” Certo mio Signore, non vi deluderò”.
Il mattino seguente Eliseo si preparò e prese con sé del cibo, delle fiaccole, un mantello e un pugnale, li mise in una sacca e partì.
Sapeva che il viaggio che lo aspettava sarebbe sato pieno di sorprese.
C’era molto vento e nebbia, era molto difficile superare la foresta e ogni tanto doveva rifugiarsi sotto un albero lasciando un segno sul tronco delle piante.
Stava per uscire dalla foresta quando a un certo punto nella terra vide un buco con dentro della lava in cui c’erano ancora dei pezzi di pietra.
Così Eliseo tornò indietro di qualche passo, prese la rincorsa e cominciò a saltare finché non arrivò dall’altra parte del solco.
Fu allora che capì che, molto probabilmente, il Signore voleva metterlo alla prova, ma grazie al suo coraggio si ritrovò davanti a un’enorme pianura.
Tirò fuori la fiaccola e iniziò a osservare il prato e notò che c’erano dei quadrati di pietra, in alcuni di essi erano disegnate delle spade, in altri niente e intuì che c’erano delle trappole.
Posò la mano su un cubo vuoto e non successe niente, successivamente la posò in un altro, in cui c’era disegnata una sciabola, e uscirono delle spade.
Fu così che capì la strada giusta da prendere.
Mentre camminava in agguato, tutto d’un tratto urtò la testa, alzò il capo e avvistò l’altissimo Monte nero, sospirò, si fece coraggio e cominciò a scalare la montagna.
Mentre si arrampicava sentì degli strani rumori; erano i giganti che russavano.
Il giovane stanco, si rifugiò dentro una grotta, quando si ritrovò davanti una fanciulla di nome Sophia.
Ella disse immediatamente:” Che ci fai qui? È pericoloso, devi andartene subito”, ma il ragazzo rispose “aspetta devo prendere le uova”.
Si recò velocemente dalle uova, le afferrò e tornò dalla fanciulla, che l’aiutò a scappare.
Il futuro imperatore prese la ragazza e se la portò via liberandola dai giganti.
Entrambi si diressero alla dimora.
Una volta giunti da Dio, Eliseo consegnò le uova al Signore, il quale, con un incantesimo, le trasformò in centinaia di mammiferi e rettili che, da quel giorno, avrebbero condiviso la terra con gli uomini.
Il giovane, come promesso, divenne imperatore e sposò la fanciulla che aveva salvato.
di Giada Di Paolo Classe IG – IC Umberto I Lanciano