Civita Simone e Del Prete Carmela classe 5^D.
Il 4 novembre, in Italia, si celebra la giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Un giorno importante per la nostra Nazione e noi alunni di quinta D, con l’aiuto della nostra maestra, ne abbiamo compreso il significato grazie ad uno studio approfondito. Abbiamo imparato che in questo giorno in tutte le città Italiane, si rinnova il ricordo del milite ignoto e dei caduti di tutte le guerre attraverso celebrazioni che hanno come momento più solenne ed emozionante la deposizione di una corona di alloro, ai piedi dei, relativi, monumenti commemorativi. Non conoscevamo, bene, la storia del milite ignoto e, anche, grazie alla visione di un filmato abbiamo imparato che si tratta di un soldato italiano, caduto al fronte durante la prima guerra mondiale. Reso irriconoscibile dalle ferite, la salma, riposa presso l’Altare della Patria a Roma, ormai, da cento anni, cioè, da quando quell’uomo esanime, senza un nome, fu traslato da Aquileia. Da quel momento è diventato il figlio, il marito, il fidanzato e il padre di quanti assistettero impotenti ad una tragedia senza pari: la guerra.
Con commozione abbiamo letto la poesia di Giuseppe Ungaretti: “Soldati”, dedicata a quanti hanno rischiato e perso la vita per difendere la propria patria. Insieme alla maestra ci siamo soffermati sul paragone che il poeta fa tra le foglie d’autunno che si staccano dai rami al colpo improvviso del vento e i tanti soldati caduti per un colpo di fucile: “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”.
Con la nostra maestra abbiamo, anche, letto e riflettuto sull’art. 11 della Costituzione Italiana che fissa il principio del rifiuto della guerra sia come strumento di offesa nei confronti degli altri popoli e sia come mezzo per la risoluzione di controversie internazionali.
Questo significa che il nostro Paese ammette la guerra solo come strumento di difesa e, noi tutti, non possiamo che essere orgogliosi e fieri di questo.
Non pensavamo che, dietro una data, ci fosse tanto dolore e soprattutto tanta storia, da studiare, da tramandare e da non dimenticare.