- Che sentimenti hai provato quando è successo? Nell’attimo della frenata ero al quanto confusa e spaventata, dopo l’impatto molto agitata ma quando ho capito che stavamo tutti bene mi sono tranquillizzata attendendo con pazienza i soccorsi.
- Hai realizzato subito cos’era successo? Non ho realizzato subito, anzi, vorrei dire che ho realizzato vedendo dalle fotografie il masso che avevamo impattato.
- Qual è stato il tuo primo pensiero? Il mio primo pensiero è stato “abbiamo fatto un incidente con un treno proveniente dalla direzione opposta”, poi ho pensato che saremmo dovuti scendere in fretta dal mezzo, ma fortunatamente il capotreno ci ha spiegato la situazione.
- Cosa stava facendo nel momento in cui è successo? Nel momento dell’impatto stavo ripassando per un esame, cosa al quanto rara visto che a quell’ ora solitamente mi siedo sul treno e dormo fino a Brescia.
- Cos’è successo quando sei scesa? Quando sono scesa i vigili del Fuoco hanno accompagnato me e alcuni altri passeggeri fino alla stazione di Cedegolo a piedi.
- Dopo ciò che è successo hai paura a prendere il treno? Pensavo di sì, invece sono tornata alla mia solita abitudine di addormentarmi. La procura che vuole far luce sull’incidente, ha aperto un fascicolo sul caso definendolo “pericolo dio disastro ferroviario colposo”. L’inchiesta è ancora a carico di ignoti, ma si profilano a breve alcuni iscrizioni al registro degli indagati, “un’atto dovuto” dicono gli inquirenti; nello specifico nei confronti dei vertici della società Trenord.
di La Redazione
Il giorno 1° dicembre 2021, alle ore 6:30, circa, il treno n° 1917, partito alle 5:54 da Edolo, ha colpito alcuni massi presenti sui binari, deragliando e bloccandosi in galleria. Il convoglio era in viaggio in direzione Brescia con a bordo 15 persone, di cui 7 rimaste ferite lievemente. Secondo le prime informazioni, il macchinista si sarebbe trovato di fronte a un grosso masso staccatosi dal versante della montagna, a quel punto avrebbe frenato, ma senza riuscire ad evitare l’impatto.
Le operazioni di recupero iniziate il giorno stesso si preannunciano lunghe per via del luogo in cui è avvenuto lo scontro, tra due strette gallerie a strapiombo sul fiume Oglio. “i passeggeri sono stati fatti scendere in sicurezza ed evacuati verso le stazioni di Cedegolo e Malonno- fa sapere Trenord-. Sono in corso le attività per liberare la linea e valutare i danni all’infrastruttura. Sono stati attivati bus sostitutivi sulla tratta Edolo-Cedegolo.”
La prontezza del macchinista nel tirare il freno d’emergenza ha permesso di rallentare la corsa dei vagoni ed evitare una tragedia; provvidenziale è stata anche la vicinanza di una galleria di fatti le pareti hanno fatto sì che la locomotiva non uscisse dalla massicciata, evitando un deragliamento completo. Il treno infatti sarebbe potuto finire giù dalla scarpata finendo nel fiume che scorre a diversi metri sotto la ferrovia. Ancora incerti i tempi per liberare completamente i binari.
Le operazioni di rimozione del treno sono molto complesse, non meno dei controlli della linea ferroviaria e della messa in sicurezza del versante roccioso. Dopo il sopra luogo del geologo, gli alpinisti rocciatori hanno fissato dei fessurimetri per monitorare lo stato della parete e consentire i primi interventi.
Il vagone che era solamente deragliato è stato rimesso in linea e rimosso già il 2 dicembre nel tardo pomeriggio; la restante parte del convoglio è ancora in fase di rimozione per via di alcuni massi che rallentano l’operazione di svolgimento per la sua rimozione.
Ci sono due obbiettivi, concreti ed imminenti:
N°1- completare il rilievo e il monitoraggio della parte rocciosa a monte della galleria, per scongiurare nuovi distacchi di materiale e permettere ai tecnici di lavorare in sicurezza;
N°2- sollevare la motrice del convoglio per estrarre il grosso masso.
Qui è riportata l’intervista a uno dei testimoni e passeggeri del treno: