//Pipponi culinari: recensiamo un libro di cucina

Pipponi culinari: recensiamo un libro di cucina

di | 2021-12-22T11:45:10+01:00 22-12-2021 11:45|Alboscuole|0 Commenti
di Dania Sabbadini  In un freddo lunedì di dicembre, la redazione del giornalino Meneghini si riunisce intorno ad un tavolo. Dieci sono gli articoli da programmare: interviste, articoli sul Natale… pian piano la lista si allunga e arriva a contare nove titoli. E il decimo?  Improvvisamente nessuno ha più idee, e forse a causa della mancanza di ossigeno data dalla “grande” stanza in cui eravamo costretti, o forse per colpa dell’orario mattutino, iniziano a proporsi alcune idee “leggermente discutibili”, tra queste una cattura la nostra attenzione: recensiamo un libro di cucina, ma male.   Mi ritornò alla mente quel tempo in cui, per cucinare qualcosa da sola, mi affidavo ai libri di cucina di mia madre, in cui prima di raggiungere la ricetta della “cheesecake al pesto” (ho appena aperto il libro ad una pagina casuale, non ho la minima idea di cosa sia) dovevo sfogliare dieci pagine di digressione in cui Benedetta Parodi mi racconta di quanto le piacesse da piccola e quanto volesse tramandare questa ricetta ai nipoti dei suoi nipoti.  Divertita da tale ricordo accetto l’incarico. Me ne pento? Un po’ sì, ma addentriamoci nella lettura e scopriamo cosa ha da dirci di interessante Benedetta Parodi nel suo libro “Mettiamoci a cucinare”.    Il libro si apre con un comodo sommario, che divide le ricette in tre categorie: “Oggi ho poco tempo”, “Oggi mi impegno” e “Oggi voglio stupire”; ho apprezzato molto questa divisione perché, conoscendo i miei limiti, non ho mai perso tempo superando pagina 118, dove il primo capitolo finisce.  Ogni singola ricetta inizia con un’introduzione, più o meno lunga, da parte dell’autrice: talvolta si tratta di consigli, altre volte di simpatici aneddoti personali che leggo ora per la prima volta, tanto ero interessata ai figli della Parodi che non vanno a scuola se prima non mangiano i “bastoncini con gocce di cioccolato” (che però ricordo essere effettivamente molto buoni tanto che la loro pagina è fornita di segnalibro).  Sfogliando le pagine, sono andata alla ricerca dell’introduzione più lunga, ovvero quella dei “profitterol con scorciatoia” (titolo molto intrigante, peccato che nella ricetta non ci sia alcuna scorciatoia… clickbait?); la Parodi ci racconta delle strategie di cui si serviva per aggirare lo sguardo della madre che le impediva di mangiare i profitterol in quanto troppo pesanti, e di come riuscisse a farlo solo quando lei era malata.  Va bene Benedetta grazie mille della storia.    In sintesi, questo libro può essere una lettura avvincente per tutti, con ricette ben fatte, chiare e anche buone, condite da tante, divertenti storie. Vorrei concludere questa recensione con una famosissima massima di Benedetta Parodi, che ritroviamo per la prima volta scritta in questo libro, e che può essere spunto di riflessione per tutti noi: “Homer Simpson insegna che i doughnut sono i dolci più golosi d’America”