Il mago che spostò gli alberi
C’era una volta un mago che viveva nel regno di Argentinopoli.
Era un mago buono, non faceva del male a nessuno ma, quando scoprirono il suo potere, decisero di imprigionarlo. Da quel momento diventò cattivo e odiò tutti gli umani.
Decise quindi di far vivere agli umani una sofferenza molto lenta, avrebbe tolto l’ossigeno dalla Terra in molto tempo, così da uccidere tutte le piante che producevano ossigeno; infatti, il suo piano consisteva nel coltivare piante abituate al freddo in posti caldissimi e piante abituate al caldo in posti molto freddi, ma non si fermò qui, uccise molta della vegetazione subacquea che avviava la fotosintesi come i coralli.
Non bastava, costruì un regno sopra a una montagna staccandone la vetta e facendola restare in aria.
Aveva lasciato solo un modo per salire sulla vetta del monte attraverso il versante lasciato attaccato alla montagna, cosicché anche lui potesse facilmente salire e scendere dalla cima.
In molti ci provarono, ma non ci riuscì nessuno poiché la montagna era ripida, in alcuni punti era verticale e in altri c’erano delle sporgenze che rendevano impossibile la salita.
Tutti erano affranti, pochi avevano ancora un po’ di speranza e tra questi una persona molto povera chiamata Scar che non aveva nulla da perdere.
Il re convocato il pover’uomo gli impose una prova per ottenere un’arma magica per distruggere il mago malvagio, questa aveva un unico potere che poteva essere utilizzato una volta sola: poteva congelare l’acqua; questo perché da alcune ricerche svolte si era scoperto che il cuore del mago si trovava dentro una bolla d’acqua, e lui grazie all’oggetto magico l’avrebbe congelata e distrutta.
Scar doveva spegnere tre squali robot da tre pulsanti situati sul torace di ciascuno di essi. La prova si svolgeva in acqua.
Il giovane era abituato alle immersioni perché gli piaceva nuotare e quindi ottenne l’arma con molta facilità.
Si fermò poi a riflettere su come scalare la montagna.
Gli venne l’idea di usare delle ventose che si sarebbero attaccate alla roccia, ma decise anche di portare con sé e per precauzione un esplosivo, fiammiferi e benzina.
Il re quindi gli affidò il compito di sconfiggere il mago. Se ce l’avesse fatta sarebbe vissuto nel castello e sarebbe diventato erede al trono.
Se ne andò da casa e arrivato ai piedi della montagna iniziò a scalarla riuscendo ad arrivare in cima con abbastanza facilità.
Incontratosi col mago iniziò subito la battaglia.
Il mago lanciò incantesimi che arrecavano debolezza e dolore a Scar , ma lui rialzatosi con un solo colpo buttò a terra il malvagio.
Trovò il cuore dello stregone, ghiacciò la acqua e la spaccò, ma sotto trovò solo una palla infuocata che emanava tantissimo calore.
Il mago gli disse:” Non riuscirai mai a rompere il fuoco e anche se ci riuscirai, sotto non troverai mai il mio cuore”; Scar non si fece ingannare e decise non di rompere il fuoco, ma di farlo esplodere con la benzina, quello esplose e con lui il negromante.
Tutti gli incantesimi svanirono, la Terra tornò a respirare perché gli alberi erano tornati al loro posto.
Scar andò al castello e lì visse felice e contento.
Valentini Francesco I G