Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne che ha per scopo quello di sensibilizzare il più possibile su una delle realtà tossiche che esistono nella nostra società: il FEMMINICIDIO.
Quando si parla di femminicidio si fa riferimento a tutte le violenze subite, quotidianamente, dalle donne da parte degli stessi che dicono di amarle, da mariti, da padri, da fratelli, da “uomini” che pensano di avere un diritto di possesso su di loro. La violenza non è solo lo schiaffo ma è anche costringere una donna a un approccio di qualunque tipo, un’offesa, un certo appellativo, la privazione o la limitazione di un qualcosa, un fischio per strada o un commento colorito.
Ma non ha del contraddittorio pensare che un uomo che ama una donna possa spingersi ad un punto così estremo?
Il motivo può essere legato ad una cultura contorta ma anche all’idea del ruolo della donna nella società con cui si cresce. L’uomo pensa alla donna come un possesso, e quindi nel momento in cui c’è un rifiuto o una ribellione, si arriva al femminicidio.
In tale occasione, durante le ore di diritto, matematica e italiano, noi della 4 C abbiamo discusso molto a riguardo, e abbiamo assistito anche alla testimonianza fatta da una ragazza della nostra classe che ha avuto il coraggio di parlarne e di condividere la sua esperienza con tutti noi. Prendendo spunto da un articolo del “Corriere della sera” letto e commentato alcuni giorni prima abbiamo così condiviso i nostri pensieri:
– il femminicidio è la massima forma di violenza nei confronti di una donna che inizia con stalking, percosse, segregazione e violenza di qualsiasi tipo e, nonostante sia difficile, ogni donna dovrebbe agire e allontanarsi dal suo aggressore (CHIARA);
– servirebbe parlare di più sull’argomento del femminicidio in famiglia e a scuola perché l’informazione e la cultura dovrebbero far capire che tali episodi di violenza non sono giustificabili, ma solo una conseguenza delle idee dell’uomo e della donna che ci sono nella società ancora oggi (LUANA);
– tutti pensano che denunciare episodi di violenza sia facile, ma una donna innamorata non sempre riesce a capire il male che c’è dietro ad un semplice schiaffo (ANNA PIA);
– quando ci si trova in situazioni di questo genere bisogna denunciare perché un uomo che realmente ama non ricorre a nessun tipo di violenza (MARIAGRAZIA).
Leggendo l’articolo che ci era stato proposto come compito, ci siamo rese conto che solo 1 donna su 7 denuncia le violenze subite, quindi un numero alquanto basso, ma pensiamo che il problema di fondo sia legato alla gestione di questi casi. Infatti, a volte, si potrebbe dare poca considerazione ad una donna quando, accompagnata per mano dalla paura, decide di rivolgersi alle autorità per denunciare tutte le violenze subite. Sono troppe le volte in cui vengono sottovalutate queste situazioni e spesso non viene preso in considerazione che si potrebbe giungere ad un punto di non ritorno per la vittima che va oltre l’aggressione fisica. Situazioni di femminicidio potrebbero essere evitate se venissero prese più sul serio le richieste di tutte quelle donne che decidono di denunciare, se si avesse avuto un po’ più di coscienza e sensibilità nel capire quell’incubo che stavano vivendo tutte quelle donne che oggi si trovano altrove.
Noi pensiamo che, nonostante le mille paure, bisogna sempre denunciare eventi di questo tipo. Non dobbiamo giustificare determinati comportamenti perché non sono normali. Chi ci ama non ci offende, non ci sminuisce, non ci picchia, non ci uccide.
La violenza e l’amore sono due cose ben distinte, dove c’è l’uno non può esserci l’altro. L’amore è rispetto, è fiducia, è dialogo, è complicità, è volere il meglio per l’altra persona, è immaginare di passare tutta la vita con quella persona quindi come si potrebbe arrivare a pesare di uccidere la medesima?
L’amore è tutto questo. L’amore non è violenza.
ARJETA JURA e MARTINA TANA (4^ C)
FEMMINICIDIO: UNA REALTÀ TOSSICA
di IL GALLO STRILLONE ON LINE - AVERSA (CE)|
2021-12-07T19:45:12+01:00
7-12-2021 19:43|Alboscuole|0 Commenti