L’infinito per me è quel qualcosa di irraggiungibile a cui posso solo ambire ma che sogno sempre, quel qualcosa che mi mette tanta angoscia ma nello stesso tempo mi dà qualche speranza.
In estate, anche quando facevo il bagno con le mie amiche o con la mia famiglia, in alcuni momenti avevo l’istinto di scappare e stare un attimo in solitudine per pensare. Allora nuotavo fin dove non ero più in grado di toccare, e restavo sotto fino a quando il respiro non me lo permetteva. In quel minuto di apnea, sognavo più di quanto sognassi in un giorno intero. E se mi guardavo avanti, vedevo solo il buio, e mi saliva in gola un senso di angoscia e lo stesso tempo di curiosità di scoprire il mio futuro, cosa c’era davvero aldilà di ciò che era in grado di vedere. E allora risalivo in superficie con la testa dolorante per i troppi pensieri che mi avevano travolto in quei secondi e finalmente guardavo l’orizzonte. E in quei momenti, quanto avrei voluto arrivare fin laggiù, fin dove il mio occhio si interrompeva!
L’immagine dell’infinito mare ce l’ho ancora in testa. La sogno ogni notte e mi piace paragonarla un po’ a quello che sarà il mio futuro. Tutto da scoprire, un po’ angosciante, ma pieno di belle sorprese.
L’infinito per me è guardarmi davanti e ammirare l’infinito.
Sofia Policella classe III E
Umberto I° Lanciano (CH)
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