di Samuele De Cillis e Dario Di Napoli-
In cima ai suoi pensieri la difesa dei più deboli
Ci sono persone che decidono di dedicare la propria vita agli altri, offrendo il loro impegno, la loro competenza, la loro umanità, le loro idee.
Ne nasce un’esistenza ricca di esperienze e di lavoro quotidiano, ma anche di pericoli e rischi non sempre calcolati e calcolabili.
Si viaggia per il mondo al fine di imparare un mestiere in modo approfondito, in maniera da potere realizzare progetti con un alto grado di efficienza e credibilità.
Si viaggia per sostenere persone in difficoltà ovunque esse siano sapendo che il genere umano è uno solo e che le “razze” sono sfumature geografiche, diversità ambientali tutte bisognose di cure solerti e di solidarietà fraterna.
Dove si svolgono le guerre c’è la necessità di intervenire per salvare vite umane, di dare quegli esempi che possano indurre un domani i guerrafondai a cessare le ostilità comprendendo, seppure in ritardo, che la violenza continuativa non paga mai i popoli, bensì rinfranca gli schiavisti e gli oppressori, fornisce denaro a chi ne ha già troppo.
Gino Strada è stato uno di quegli uomini che hanno creduto nella vita, nel valore intrinseco dell’esistenza e ha lottato e operato per difendere un’idea di solidarietà concreta di portata mondiale.
Ha frequentato ambienti cattolici in gioventù ma poi si è orientato verso una prospettiva di ateismo ragionato, che non gli ha certo impedito di diventare un caposaldo della chirurgia d’urgenza nei territori devastati dalle guerre, dalla povertà e dalle malattie.
Con il suo operato, ha dimostrato che l’uomo non ha bisogno della religione per credere in qualcosa di profondo e reale, poiché l’uomo ha già la verità dentro di sé.
Gino Strada ha studiato a lungo e si è specializzato in università importanti per diventare un ausilio forte in diversi paesi del nostro pianeta.
E’stato in Ruanda, in Cambogia, in Afghanistan, in luoghi dove un certo tipo di operazioni chirurgiche sarebbero state probabilmente inattuabili e comunque troppo costose per le tasche di gente ridotta alla miseria e soggetta alla carenza di strutture sanitarie adeguate.
Si è interessato del virus ebola, orribile piaga africana; si è prodigato per combattere le pandemie e diffondere informazioni necessarie alla prevenzione delle malattie gravi e mortali che ancora oggi minacciano la salute di molti.
Emergency è un’organizzazione che continuerà a lavorare per il benessere degli altri, soprattutto dei più deboli, vivrà rafforzata dall’immagine del suo fondatore storico, sarà una guida autorevole verso il progresso sociale dell’intera umanità.
Il cuore di Gino si è trapiantato ormai nei petti degli operatori di Emergency, batte nelle anime di coloro i quali ne sostengono finanziariamente e attivamente le iniziative.
Chi ha faticato per una causa giusta non muore mai veramente, semplicemente trasmigra nel corpo universale della materia vivente, respira con noi.