Nel nostro secolo, Internet è considerato una delle più rivoluzionarie innovazioni tecnologiche che l’essere umano abbia mai realizzato. Dall’entrata in vigore e dalla sua diffusione capillare nella quotidianità, ha cambiato radicalmente il modo di vivere e di pensare dell’uomo; più precisamente, ha sovvertito il mondo in generale. |
La rete e ,in particolare, il web e i social network hanno dato adito a ferventi discussioni in merito alle conseguenze connesse all’uso che se ne fa. Al riguardo, ha ottenuto fama ed esimi apprezzamenti la dissertazione di Roberto Saviano (uno dei più noti intellettuali e pensatori italiani della nostra epoca) nell’articolo OnLife,: “Il mio viaggio nel web oscuro”, del 17 ottobre 2019 comparso sul sito www.repubblica.it . |
La critica di Saviano si apre con la citazione della prima legge sulla tecnologia dello storico statunitense Melvin Kranzberg: la tecnologia può essere adoperata per finalità buone o cattive, ma non è affatto neutrale, nella misura in cui dietro ad essa coesiste l’agire di un individuo. |
Di primo acchito, si possono erroneamente considerare i motori di ricerca, le piattaforme di chat o i social network luoghi neutrali, ma in realtà non è così. |
Principalmente, nei social la scelta è quella di attivare il cervello rettile (la parte del nostro cervello legata agli istinti e agli impulsi) degli individui, tenendoli il più possibile ancorati alla piattaforma e privilegiando la quantità e non la qualità dei contenuti propagati. |
A supporto di quanto enunciato, è opportuno inserire l’asserzione dello studioso Roger McNamee, che considera la dinamica della rabbia motore primo dei social, in quanto estremamente utile a rendere virale il contenuto. |
Purtroppo ci sono ben pochi argini per limitare questo grosso problema. A questo proposito, è utile riflettere sul paragone tra il mercato delle auto e il mondo dei social: sia le case produttrici di auto, che i gestori dei siti web, offrono agli utenti strumenti capaci di violare i limiti consentiti dalla legge. Tuttavia, se alla guida di un’autovettura vengono infranti i limiti di velocità, o altre norme del codice stradale, si può andare incontro a sanzioni (come, ad esempio, le multe, il ritiro della patente, ecc.); al contrario, nel mondo dei social è praticamente garantita l’impunità per ogni sorta di contenuto o comportamento (insulto, bugia, manipolazione, ecc.) che mira a violare e intaccare la privacy e la libertà altrui. |
Ci stiamo rendendo conto che, nell’universo dei social network, è reputato autentico l’individuo che si esprime con tono sarcastico e che difende sé stesso e i propri interessi. |
Non è invece ritenuto ammissibile il comportamento di colui che si prodiga disinteressatamente per il bene e la felicità collettivi. |
Il paradosso è proprio questo: perseguire atteggiamenti che approdano a un sentimento di amore solidale è nettamente impossibile, dal momento in cui è considerato veritiero soltanto colui che difende il suo spazio vitale. |
È esattamente questo l’odio di cui si inebriano i siti web, che è alimentato dagli algoritmi e dai filtri di queste piattaforme che si fingono estranei ma sono organizzatori dei meccanismi di difesa identitaria e di odio che caratterizzano la maggior parte dei contenuti e delle informazioni che vengono versati nell’immenso “oceano” di Internet. |
In realtà, essi incentivano e promuovono tali contenuti, perché ciò consente loro di avere molte interazioni e quindi, di conseguenza, più informazioni sugli utenti. Ai siti che usano la rete interessano principalmente queste ultime, in quanto, gli utenti non sono per loro dei clienti, piuttosto dei prodotti da vendere. |
Noi preferiamo supporre che, ovviamente, il web e i social non siano solo questo, anzi, la loro essenza si erge sulla diffusione del sapere, l’opportunità di comunicare con immediatezza con persone da tutto il mondo, la condivisione o la creazione di idee e innovazioni sensazionali. |
Purtroppo ciò sopravvive ed è stato accantonato in limitrofi spazi, poiché l’irreversibile trasformazione di questo mondo raccapricciante, che è stato creato, è completamente avvenuta. |
di Guido De Fusco – 5^C –