Nelle scorse settimane, i bimbi della Scuola dell’Infanzia di Fagnano Castello Centro (CS) sono stati protagonisti di una strana pesca: armati di retino e contenitori per i rifiuti, hanno pescato, anziché pesci ed altri animali marini, come avviene di solito, buste, bottiglie e tanti altri oggetti di plastica che inquinavano il piccolo lembo di mare ricreato a scuola dalle insegnanti.
La divertente attività, che ha interessato ed entusiasmato i bambini di tutte le sezioni, rappresenta il compito autentico previsto dalla prima Unità di Apprendimento di quest’anno scolastico, dal titolo “In fondo al mar”.
Anche questa volta a motivare i bambini è un personaggio mediatore che farà da sfondo integratore alla programmazione curriculare ed extracurriculare annuale, coinvolgendo i piccoli nelle sue avventure. Si tratta di Simona, la vecchia tartarugona, nata e cresciuta in un orto, un tempo ricco di cose buone da mangiare, ma ora devastato da piogge fortissime e caldo eccessivo.
Simona, un po’ per fame, un po’ per curiosità, decide di scavalcare i cespugli che delimitano l’orto e di partire alla ricerca di qualcosa da mangiare e/o di qualcuno che possa spiegarle cosa è successo.
Il suo viaggio stimola e simboleggia il viaggio di scoperta e consapevolezza che i nostri bimbi compiranno in questo anno, dal titolo “curiAMO il pianeta” e che avrà per tema alcuni degli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile.
Tra gli obiettivi scelti dalle insegnanti per educare i più piccoli a comportamenti ecosostenibili, il n. 14 (vita sott’acqua) e il n.6 (acqua pulita) trattati in questa prima Unità di Apprendimento. Infatti, il primo incontro che Simona fa dopo essere approdata su una spiaggia, è quello con Sabrina, una piccola tartaruga marina che, dopo averle descritto le meraviglie che si nascondono sott’acqua, le racconta anche dei rischi che lei e gli altri abitanti del mare corrono ogni giorno a causa dell’inquinamento.
Dal racconto narrato dalle insegnanti hanno, quindi, preso spunto conversazioni sulla biodiversità marina, l’elaborazione grafica collettiva di un fondale marino, popolato di colorati abitanti, ma anche video e canti su di essi e sull’inquinamento delle acque.
Il racconto, inventato ad hoc, si conclude volutamente senza finale: Simona rattristata dal fatto che anche in mare le cose negli ultimi tempi non vadano bene, va a cercare qualcuno disposto ad aiutare la sua nuova amica Sabrina e gli altri animali marini.
Ai bambini è venuto spontaneo proporsi di aiutarla entrando nel racconto, ‘sporcandosi le mani’ per ripulire ciò che gli altri avevano inquinato, rendendo quel piccolo pezzo di mondo un posto migliore.
Noi insegnanti speriamo che questo lieto fine si riproponga anche nel mondo reale e che anche lì siano loro a guidare il cambiamento.
Articolo curato dalla docente Antonella Quintieri,
Scuola dell’Infanzia di Fagnano Castello Centro,
IC FAGNANO-MONGRASSANO (CS)
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