//“Rifletti ed elabora un testo personale sui problemi che ha dovuto affrontare l’Italia, unita in un solo Stato dal 17 marzo 1861. Confronta il passato con il presente.”

“Rifletti ed elabora un testo personale sui problemi che ha dovuto affrontare l’Italia, unita in un solo Stato dal 17 marzo 1861. Confronta il passato con il presente.”

di | 2021-07-07T11:49:34+02:00 7-7-2021 11:49|Alboscuole|0 Commenti
a cura di Alessio Guerciolini – classe IV/A – scuola Primaria – Plesso Giovanni XXIII –  Il 17 marzo 1861 ci fu l’Unità d’Italia e divenne un unico Stato. Nonostante ciò in ogni regione si parlava un dialetto, così non tutto il popolo poteva comunicare attraverso una sola lingua. Moltissime persone, compresi i bambini, erano analfabete e non sapevano né leggere né scrivere. Nelle regioni del sud Italia, in particolare, c’era un alto tasso di analfabetismo, i bambini poveri non andavano a scuola e venivano chiamati “CARUSI”. I Carusi lavoravano e non venivano pagati. Non c’erano molte scuole né ospedali. Ricevevano un’istruzione soltanto i figli dei nobili. I grandi Re dell’epoca si arricchivano sfruttando il popolo: gli uomini come contadini e le donne come serve nei palazzi. Per questo motivo molte persone povere, esasperate, si ribellarono e, unendosi in gruppo, diedero vita, purtroppo, anche al brigantaggio. I briganti rubavano ed uccidevano i nobili (i ricchi). Il brigantaggio nel corso dei decenni si è evoluto in Mafia (Sicilia), N’Drangheta (Calabria), in Camorra (Campania). Oggi i delinquenti di questi gruppi (associazioni a delinquere) si approfittano dei bambini, di famiglie in difficoltà economiche e sociali, per costringerli a rubare, a spacciare droghe e ad uccidere. Ci sono persone più istruite, oggi, perché ci sono molte più scuole dove si impara a diventare bravi cittadini, dove ci insegnano il rispetto delle regole, degli altri e l’educazione per esercitare diritti e doveri. Nella Democrazia il popolo, attraverso i rappresentanti che sceglie (PARLAMENTO E SENATO), esercita la propria volontà. Nel corso degli anni, soprattutto la Mafia, ha ucciso molti innocenti: Peppino Impastato, Libero Grassi, Piersanti Mattarella, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e molti poliziotti e carabinieri. Tutti cittadini che hanno provato a ribellarsi e a liberare la loro terra da questo brutto fenomeno. Per non dimenticare il loro sacrificio è stata istituita il 21 marzo di ogni anno la Giornata in Memoria delle Vittime della Mafia.