//Cari ragazzi il futuro vi attende! Lettera di una professoressa ai suoi studenti.

Cari ragazzi il futuro vi attende! Lettera di una professoressa ai suoi studenti.

di | 2021-06-19T20:27:51+02:00 19-6-2021 20:21|Alboscuole|0 Commenti

di La Redazione

Cari ragazzi,

mi ritrovo a scrivervi questa lettera perché a volte le parole sono difficili da pronunciare e la scrittura è un’amica sempre cara per esprimere le proprie emozioni. Spero che anche voi nella vita riusciate ad esprimere la vostra essenza in parole e versi. Sono giunta al traguardo di un lungo cammino che ha avuto come meta sempre voi ragazzi miei. Voi siete stati il mio fine, la mia motivazione più grande, la mia realizzazione, il mio lavoro. Ecco proprio quest’ultimo, ma non ultimo vi auguro possa essere il vostro compagno di vita per nobilitarvi e permettervi di esprimere la vostra essenza nel “pieno sviluppo della persona umana” esattamente così come recita la nostra Costituzione. La scuola e il nostro lavoro è finalizzato proprio a questo ossia a permettervi di esprimere il vostro potenziale umano. Ricordatevi poi che come recita l’art. 1 della Costituzione ” L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro” che rappresenta il valore fondante di ogni vita espressa al massimo potenziale e che dovrà essere un diritto inalienabile per cui dovrete sempre lottare perché rappresenta la vostra strada verso la libertà. Quest’ultima però non si conquista solo con il lavoro, ma anche con la libertà di pensiero, la libertà d’espressione dei vostri istinti e dei vostri sentimenti. Voi siete forza pura e ragione che deve esprimersi al massimo e scusate se a volte la scuola vuole involontariamente reprimerla. Ricordatevi ragazzi che la libertà è vera libertà per chi pensa fuori dal coro e come diceva George Washington, primo presidente degli Usa, “se ci viene tolta la libertà di parola, noi, muti e silenziosi, saremo trascinati come pecore al macello”. Ecco vi lancio un monito: non fatevi mai zittire ed esprimete il vostro pensiero sempre anche se scomodo. Non fidatevi sempre dei vostri falsi amici social networks perché potrebbero trascinarvi come pecore al macello verso la schiavitù di un mondo digitale , del quale voi siete i cosiddetti “nativi”, ma che deve rappresentare solo un mero strumento di comunicazione e non la “comunicazione” o “il pensiero unico”. Anche nella scuola opponetevi a chi vuole fossilizzarvi dietro uno schermo annullando la vostra possibilità di comunicare. La comunicazione non verbale è il primo passo verso la libertà ed è fatta con il sorriso e le espressioni dei vostri compagni, le espressioni dei vostri insegnanti, la condivisione di emozioni con gli altri, i sospiri dei vostri primi amori, il vostro continuo e impetuoso movimento di un fisico che vuole esprimersi al massimo delle sue potenzialità con l’aiuto anche dell’educazione fisica, lo sviluppo della vostra creatività in musica e arte, la cura della vostra spiritualità in religione, lo sviluppo delle capacità logiche con la matematica, la capacità di esprimervi con le parole in ogni forma e lingua e di orientarvi nello spazio con la geografia, lo sviluppo di un pensiero critico che la scuola deve consegnarvi come strumento unico di libertà. A tal proposito il noto filosofo Kant diceva:   <<Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell’oscurità, o fossero nel trascendente fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza. La prima comincia dal posto che io occupo nel mondo sensibile esterno, ed estende la connessione in cui mi trovo a una grandezza interminabile, con mondi e mondi, e sistemi di sistemi; e poi ancora ai tempi illimitati del loro movimento periodico, del loro principio e della loro durata>>. 

Cari ragazzi questo “cielo stellato sopra di me e la legge morale in me” sono i simboli dello sforzo della vostra ragione nel comprendere la vostra natura e la natura che vi circonda, nel comprendere in maniera critica la vostra vita. Nel mio piccolo ho cercato di aiutarvi a sviluppare la vostra ragione, il vostro spirito critico, la vostra essenza umana. Ora però dovrete continuare con le vostre gambe il cammino, perché la vostra professoressa continuerà il suo percorso di vita con nuove sfide che l’attendono con una nuova vita che verrà nella sua famiglia, perche’ la famiglia deve rimanere un altro caposaldo della mia e delle vostre splendide vite, come vi auguro con tutto il mio cuore, piene e libere. Arrivederci figli miei e buona vita.

La vostra cara professoressa De Giorgi.