//L’inquinamento del Tamigi

L’inquinamento del Tamigi

di | 2021-06-18T16:01:22+02:00 18-6-2021 15:58|Alboscuole|0 Commenti
Il Tamigi è un fiume dell’Inghilterra meridionale che attraversa Londra. Con 346 km, è il fiume più lungo interamente compreso in Inghilterra e il secondo più lungo del Regno Unito, dopo il fiume Severn. Un recente studio ha dimostrato come, dagli impianti fognari della capitale inglese, fluisca un’elevatissima quantità di cocaina proveniente dall’urina di migliaia di cittadini londinesi. E questo fenomeno si manifesta nel comportamento delle anguille che transitano nel Tamigi, che una volta a contatto con lo stupefacente iniziano ad assumere comportamenti iperattivi. Questa notizia è stata sconvolgente per molti cittadini ed è assurdo che per certi vizi umani ne vadano a risentire le creature che abitano il Tamigi.  Sono stati esaminati 135 granchi  del fiume e ben 874 pezzi e grovigli di plastica, principalmente sotto forma di fibre, sono stati rimossi dai loro corpi. Il Tamigi ha registrato i  livelli di microplastiche più alti di qualsiasi altro fiume al mondo. Gli scienziati hanno stimato che 94.000 particelle di microplastiche al secondo scorrano lungo le sue acque: un valore nettamente superiore a quello emerso dalle analisi di altri corsi d’acqua europei in cui è stata condotta la medesima ricerca, come il Danubio o il Reno. Nella maggior parte dei casi, le microplastiche provengono dalle confezioni del cibo, dagli imballaggi, delle fibre dei capi di abbigliamento. Si stanno inoltre accumulando in gran numero, sulla battigia, le salviettine umidificate gettate nei water, creando vere e proprie montagne di rifiuti chiaramente TOSSICI per gli animali. Ora la pandemia da coronavirus sta mettendo il  “carico da novanta” a un ecosistema già molto delicato. Molti sono infatti coloro che smaltiscono incautamente guanti e mascherine che, trasportati dal vento o dalle piogge, vanno a finire nei canali di scolo collegati al Tamigi. L’inquinamento di origine industriale è causato, nel fiume, dallo scarico di sostanze tossiche e non biodegradabili provenienti da lavorazioni come cianuri provenienti da industrie produttrici di antiparassitari e disinfestanti; cadmio dalle industrie per la costruzione di pile e accumulatori;  cromo, residuo di industrie di cromatura e conceria. Il problema dell’inquinamento è mondiale e non appartiene solo al Tamigi: anche in Italia ci si trova davanti queste problematiche gravissime per noi e per l’ambiente. Ci sono persone che pensano ai propri interessi invece di pensare agli interessi del pianeta e di tutto ciò che ci circonda.  Ci sembra che fare un piccolo gesto, come raccogliere una carta da terra, sia inutile ma se lo facessimo TUTTI potremmo dare un’altra possibilità ad un mondo ormai consumato da noi stessi.  E RICORDIAMO SEMPRE CHE NON ESISTE UN PIANETA B!!
  • Alessandro Leone – classe 2^B
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