di Mazzuccato Leonardo, Classe 2^ B. – Cari lettori, con quest’articolo desidero portarvi all’attenzione un dato importante che ultimamente ha colpito la mia, e cioè quello che riguarda la situazione della cosiddetta dipendenza da cellulare, per appunto evidenziare quanto ormai tutti noi utilizziamo, tale strumento, in maniera quasi maniacale. Per una corretta analisi è necessario partire da quante volte noi italiani controlliamo il nostro cellulare. I dati emersi da un apposito studio dicono che lo facciamo 150 volte al giorno e cioè, più o meno 1 volta ogni 6 minuti. Secondo tali dati, quindi non c’è da stupirsi che tale atto potrebbe rientrare in una nuova malattia che appunto si sta verificando propio nei recenti anni. A tale malattia è stato attribuito il termine nomofobia che è l’abbreviazione di no-mobile fobia e cioè la paura di rimanere senza collegamento mobile fuori dalla cerchia di social network. Questo recente studio ha evidenziato che tale fobia colpisca di più il mondo femminile infatti i dati confermano che siano nomofobiche 4 donne su 5. Tali dati sono davvero allarmanti non solo per il genere femminile ma per tutti. E’ necessario, pertanto rivedere la nostra quotidianità e cercare di limitare al massimo l’uso del cellulare una volta stabilito che lo smartphone è diventato parte integrale nella nostra vita. Bisognerebbe intanto chiedersi cosa ci facciamo con tale strumento? Quanto del nostro tempo reale dedichiamo al cellulare? L’azienda romana informatica Experian S.p.A., secondo un proprio studio, ha affermato che in media le persone dedichino un’ora di tempo al giorno al proprio prezioso telefono portatile. Tale studio ha inoltre rilevato che il 26% del tempo che passiamo usando il cellulare è dedicato al telefonato, il 20% ai messaggi, il 15% ai social e alla navigazione nel web e il 9% alle mail.