Ecco maggio, è ancora maggio di erba altissima e di rose,/
ecco maggio, è ancora maggio con i grilli della sera./
Si colora la tua voce di profumo di sambuco,/
si confonde tra le foglie come fata di rugiada./
Ecco maggio, è ancora maggio di silenzi e fiordalisi,/
ecco maggio, è ancora maggio con i giochi della sera./
Sarà maggio, ancora maggio dal tarassaco alla neve,/
sarà maggio, ancora maggio da Somdogna alla Cianerza./
Sarà il tempo dei tuoi occhi sull’azzurro di genziana/
sarà il tempo della brezza che accarezza coi ricordi./
Sarà maggio, ancora maggio tra i silenzi dei narcisi,/
sarò il bosco e forse il sole,/
sarò maggio nel tuo cuore. …/
sarà maggio, ancora..
(Marco Maiero “Maggio” Coro Vos de Mont diretto da Marco Màiero)
La play list un tempo era in coda agli articoli di ciascun numero, insieme alla ricetta ed alla recensione del libro: per questo numero di maggio, invece, in cui non ci sono libri (forse in questo periodo di tirate finali, la lettura può attendere qualche settimana) e la cena si risolve con una piadina ‘furba’, apriamo con le parole di questa canzone, nuova ma tradizionale, composta per un coro di montagna: una ‘botta’ di poesia che profuma di sambuco e riempie gli occhi di colori, perché ne abbiamo davvero bisogno.
Sarà anche la fine di un anno scolastico pesantissimo da pandemia, ma in redazione ci siamo lasciati guidare dagli anniversari, perché ci aiutano a riscoprire eventi che risultano – ogni volta – imprescindibili: come dimenticare la strage di Capaci o la ferita, ancora aperta a Brescia, della strage di piazza Loggia?
Impossibile anche non soffermarsi sulla ‘giovane’ festa del 17 maggio, colorata come l’arcobaleno, ma ancora minacciata dall’ombra di pregiudizi omofobi, come quelli che avvelenarono la vita di Oscar Wilde, raccontati nel film recensito in questo numero.
Per venire a noi, e ritrovare un po’ di energia, ecco la cronaca della consegna dei diplomi agli studenti dell’anno scorso, che sono tornati al Meneghini a raccontarci ‘cosa c’è là fuori’ e le notizie sui corsi estivi, che vorrebbero farci ritrovare la socialità che le quarantene ci hanno rubato; infine per i maturandi, ma anche per tutti quelli che devono affrontare prove impegnative, ci sono i consigli della Psicologa che sostengono coloro che devono combattere con l’ansia.
Insomma, maggio ci chiede di essere lucidi e coraggiosi, come ci insegnano ‘maestri’ come Franco Battiato, la cui visione profonda e poetica ci riempie oggi, mentre lo salutiamo, di emozioni e malinconia.
Speriamo che sia vero che ‘la vita non finisce, finché saremo liberi torneremo ancora’ e, anche se le cose che finiscono fanno sempre un po’ paura, lasciamo finire questo anno scolastico, che ci ha fatto passare, quasi senza che ce ne accorgessimo, ‘dalla neve al tarassaco’; carichiamoci di poesia e proviamo a guardare avanti e a continuare a credere che ancora ‘sarà il tempo dei tuoi occhi sull’azzurro di genziana/ sarà il tempo della brezza che accarezza coi ricordi’