Mi è capitato diverse volte di aiutare qualcuno e di non essere ringraziata.
Essendo una ragazza sensibile ci sono sempre rimasta male, ma nonostante questo, quando gli amici mi chiedono qualcosa, continuo ad aiutarli come posso; mi è anche capitato di inviare persino i compiti quando qualche mia amica non è riuscita a finirli in tempo. Io ci sono spesso cascata e tuttora, qualche volta, mi capita di credere alle scuse che mi raccontano. Mi è capitato di stare male perché quando ho aiutato qualche mia amica con i compiti, poi è successo che lei ha presentato all’insegnante un lavoro svolto da me prendendo anche una bella valutazione o un bel complimento. Si, ci sono stata male, ma poi ho capito che stare così male non serve a niente.
Mi ricordo ancora una volta in quinta elementare quando una mia amica, con la quale ora ho perso i contatti, si approfittava sempre di me. Quasi ogni giorno, mi chiedeva quali fossero i compiti per il giorno successivo e, poco dopo, inventava una scusa per farseli inviare già fatti. Io ci credevo, forse perché la ritenevo una mia vera amica, ma ora mi sto accorgendo di quanto, da piccola, fossi ingenua. È capitato anche che quando questa ragazza mi chiedeva i compiti già svolti ed io non li inviavo perché ero fuori casa per impegni o per qualsiasi altro motivo, lei si arrabbiava con me e non mi rivolgeva la parola fino al pomeriggio dopo quando mi chiedeva nuovamente i compiti. Io ci rimanevo sempre male, diventavo triste per una ragazza che non si meritava le mie attenzioni che comunque continuavo a dare, senza neanche rendermi conto del male che facevo a me stessa. Questa storia è durata per un po’ di tempo, ma col passare degli anni mi sono resa conto che non facevo del bene né a me né a colei alla quale inviavo i compiti svolti, perché di conseguenza non imparava niente.
Io non sono cambiata, mi ritengo gentile e faccio sempre il mio meglio per aiutare gli altri, ma quello che da quel momento è cambiato è stato il modo in cui lo faccio: non invio più foto, piuttosto, quando qualcuno ha bisogno di me, sa che mi deve chiamare e chiedere aiuto per qualcosa che non gli è chiara.
In questo modo aiuto un amico a comprendere quello che sta effettivamente scrivendo e nello stesso tempo mi concedo una possibilità per ripetere e rafforzare i concetti che ho studiato.