Redipuglia, dallo sloveno “sredij polije” ovvero “terra di mezzo” è il più grande Sacrario Militare Italiano costruito in epoca fascista, situato in Friuli-Venezia Giulia e dedicato ai caduti della Grande guerra. Il 18 settembre del 1938, vi fu l’inaugurazione del monumento, alla presenza di Benito Mussolini e di più di 50.000 veterani della Grande guerra. Il sacrario si chiama così perché ospita le ‘reliquie’ dei martiri caduti per l’Italia.
È un monumento d’importanza nazionale e fu creato per dare un luogo di riposo permanente ai morti che, inizialmente, furono seppelliti in piccoli cimiteri militari vicino ai campi di battaglia. Raccoglie salme che furono esumate da ottantanove siti di sepoltura nelle vicinanze. Sorgendo sui fianchi dell’altopiano carsico che fu teatro delle durissime battaglie dell’Isonzo, il sacrario valorizza e controassegna quei luoghi dove i soldati combatterono e morirono. Redipuglia racchiude i caduti in una colossale scalinata di gradoni di pietra che ascende la collina, conformemente alla topografia del paesaggio. Le tre croci in cima alla scalinata si riferiscono al Calvario ed associano il sacrificio di Gesù a quello dei caduti che si sacrificarono per la patria.
La struttura, che è composta da tre livelli, rappresenta anche simbolicamente l’esercito che scende dal cielo, alla guida del proprio comandante, per percorrere la Via Eroica, ovvero una strada lastricata in pietra delimitata da 38 targhe in bronzo che indicano i nomi delle località carsiche contese durante la Grande Guerra.
Terminato questo suggestivo percorso, si arriva alle maestose tombe dei generali, tra le quali spicca quella del comandante della Terza Armata, Emanuele Filiberto Duca d’Aosta che aveva espresso il desiderio di essere sepolto a Redipuglia. Il sepolcro è formato da un blocco di marmo rosso della Val Camonica dal peso di 75 tonnellate.
Al suo fianco si trovano invece le tombe in granito di cinque generali: Antonio Chinotto, Tommaso Monti, Giovanni Prelli, Giuseppe Paolini e Fulvio Riccieri.
Il corpo più imponente del Sacrario è costituito essenzialmente da una monumentale scala composta da 22 gradoni, contenenti le salme dei 40.000 caduti noti disposte in ordine alfabetico in loculi rivestiti da lastre di bronzo. Ogni gradone è coronato da un architrave con le scritte in rilievo Presente.
La parola ‘PRESENTE’ è incisa a grandi caratteri sulle facciate delle scale. Questo è un riferimento al rito dell’appello, secondo cui durante le cerimonie militari, il comandante gridava il nome di un caduto ed i suoi commilitoni rispondevano ‘presente’. La ripetizione ossessiva della parola ‘presente’ trasmette l’idea che i caduti saranno eternamente presenti nel ricordo dei viventi. Alla sommità sono stati realizzati due grandi tombe comuni per le 60.000 salme dei Caduti ignoti. Qui si trova la Chiesa dove sono state collocate due campane, oltre a tre grandi Croci che svettano sulla sommità del complesso monumentale. Visitando l’imponente Sacrario Militare non possiamo non notare una sepoltura diversa dalle altre, molto più grande, posta al centro del primo gradone. Si tratta dell’unica donna che riposa nel Sacrario, la Crocerossina Margherita Kaiser Parodi, decorata di Medaglia di Bronzo al Valor Militare.
RIFLESSIONENoi abbiamo un dovere morale: non dimenticare, non dimenticare mai ciascuno di questa moltitudine di ragazzi e di uomini la cui vita si è spezzata un giorno di tanti anni fa.
Ricordare il loro sacrificio, le incredibili condizioni in cui si trovarono ad operare, il terrore dell’assalto sotto il fuoco nemico, gli stati d’animo che soldati poeti, come Ungaretti, ci hanno lasciato con versi indimenticabili:
“si sta come d’autunno sugli alberi le foglie…”, in cui si esaltavano anche lo spirito di fraternità e di solidarietà, ancora scolpito in migliaia di graffiti rimasti come testimonianza tra le trincee.
Aurora Di Meco
Classe 3F
Scuola secondaria primo grado “Umberto I” di Lanciano