di Alessia Passaretti 4^D
Cara Mary Shelley,
ho letto il tuo Frankenstein e, inizialmente, non ne sono stata particolarmente colpita.
in seguito, forse anche grazie alle rappresentazioni cinematografiche che ne sono state fatte, sono riuscita a comprendere meglio il tuo lavoro.
Tu rappresenti una donna che è riuscita a essere curiosa e intelligente in un contesto non così semplice.
Tu sei stata un’eccellente eccezione, ti sei interessata e hai trattato tematiche, nelle tue opere,completamente diverse rispetto a quelle trattate dalle tue colleghe.
Oltre alle caratteristiche di base di Frankenstein, che sono le caratteristiche tradizionali della sensibilità gotica, come ad esempio i personaggi soprannaturali, i luoghi abbandonati e l’atmosfera cupa e misteriosa, la caratteristica che più ho apprezzato è stata la tua descrizione del mostro, un mostro buono, reso irascibile e cattivo dagli stereotipi che impediscono agli uomini di andare oltre quello che è solo un difetto estetico.
Ora, nel 2021, le cose non sono cambiate più di tanto! Viviamo infatti ogni giorno una realtà sempre meno reale, quella dei social.
Molto spesso su queste piattaforme non importa davvero avere un pensiero, un’idea, uno scopo o un messaggio che si vuole trasmettere, l’unica cosa che realmente conta è riuscire a seguire dei canoni estetici e spesso comportamentali che ci vengono imposti.
Questi canoni non rappresentano la realtà e spesso non rappresentano realmente la nostra persona, per questo cerchiamo di filtrare i nostri atteggiamenti.
Riuscire a liberarsi di questi filtri che ci poniamo per nascondere il nostro vero io, che non verrebbe da tutti accettato, non è così semplice, proprio perché i pregiudizi rendono l’uomo cattivo e spesso crudele nei confronti degli altri uomini.
La diversità purtroppo fa ancora molta paura, non viene concepita come un punto di forza o un tratto distintivo, bensì come un qualcosa che ci rende inferiori.
Ma , pensandoci bene, chi stabilisce cosa sia giusto o sbagliato, chi stabilisce se siamo inferiori o superiori a qualcuno?
A questa domanda non so rispondere, ma so che sto iniziando a riconoscere nella diversità il mio punto di forza, certo non sarò perfetta ma sono unica proprio perché diversa.