di SHANTAL DE STEFANO – Quando pensiamo ad una donna ci viene subito in mente colei che ci ha donato la vita: nostra mamma, una donna che si è sacrificata per nove mesi. Ma come ben sappiamo gli sforzi di una donna non si riducono al tempo passato in dolce attesa tra nausee, sbalzi d’umore, dolori addominali, cervicali e di ogni genere, infatti, anche se noi giovani spesso ce ne dimentichiamo, la donna, specialmente la mamma, continua a sacrificarsi sino all’ultimo giorno della sua vita per noi figli, per la famiglia. Troppo scontato cavarsela con un semplice “grazie” o un mazzo di fiori per ripagare l’amore che una donna prova incondizionatamente per noi, che si parli di figli, mariti o parenti in generale. A lei è dedicata una ricorrenza, che purtroppo con il passare del tempo è diventata consumistica, del tutto svilita del suo vero senso. Celebrata l’8 Marzo, data importantissima che viene scelta a riguardo del tragico episodio accaduto del 1857 negli Stati Uniti, nel quale le operaie di una fabbrica persero la vita in un incendio appiccato dal loro stesso padrone purché non partecipassero a uno sciopero, la festa della donna oggi sta a ricordare, che le donne sono delle guerriere in tutto e per tutto. Tuttavia, migliaia di donne nel mondo si battono ancora per i loro diritti che non vengono riconosciuti, e tante altre perdono la vita per mano della follia di uomini, che le considerano una “proprietà”. Personalmente ritengo che le donne vadano amate e rispettate ogni singolo giorno per tutti gli sforzi e i sacrifici che hanno fatto, stanno continuando a fare e faranno per noi!