di Ilaria Conti e Federica Ambrosio-Durante lo studio dei Paesi Bassi, con la nostra classe, la II B, abbiamo avuto l’opportunità di soffermarci sulla casa di Anne Frank, una ragazzina ebrea, costretta a rifugiarsi con la sua famiglia, in un nascondiglio della fabbrica del padre, ad Amsterdam, per sfuggire alle persecuzioni di Hitler. Anne trascorse circa due anni, chiusa , senza mai uscire da quel luogo, se non quando venne trovata e portata nei campi di concentramento, dove morì. Anne, durante la reclusione forzata nella casa, incominció a scrivere un diario; raccontava quello che succedeva, ma anche bei pensieri, rivolti alla speranza di un futuro meraviglioso. Scrivere l’aiutava a passare il tempo . Soltanto dopo la sua morte, il diario fu ritrovato dal padre e, proprio per far conoscere al mondo intero, la sofferenza dei perseguitati e, in particolare, di sua figlia, decise di pubblicarlo. Noi siamo rimasti colpiti da questa storia e abbiamo deciso di fare un video per documentare la sua storia e, in particolare, il luogo in cui ha vissuto prima della morte nel campo di concentramento. La storia di Anne e dei sei milioni di persone che persero la vita a causa dell’odio razziale, viene ricordata il 27 gennaio, il giorno in cui i cancelli di Auschwitz vennero abbattuti dall’armata rossa e furono liberati i prigionieri.