Di Chiara Lonigro – classe III sez. L
Il tema sulla violenza contro le donne da qualche anno è sempre più al centro del dibattito pubblico. Nonostante siamo in un’epoca che si professa civilizzata, il fenomeno sta raggiungendo dimensioni sempre più grandi. Tutto si è evoluto, ma i rapporti civili tra i due sessi sembrano ancora una conquista lontana. La donna è vittima di molte discriminazioni, in tutti i campi. Un primo campo è il lavoro: le donne hanno un lavoro instabile e non hanno gli stessi diritti dell’uomo. Molto spesso le capacità delle donne, vengono sottovalutate perché si mira all’esaltazione dell’aspetto fisico, della bellezza esteriore. Purtroppo, in questi anni, molte usano questo criterio per poter guadagnare un posto al lavoro, e questo è totalmente sbagliato. In altri casi, non sopportando le violenze del marito o dell’ex marito scelgono la strada sbagliata per mettere fine a questi tormenti, togliendosi la vita. La violenza contro le donne nasce principalmente in un ambiente domestico e molto raramente le donne denunciano gli abusi per paura o per convinzione che gli stessi atti di violenza subita siano atti per dimostrare affetto o amore. Si lasciano plagiare dalla persona che amano, ma ottengono un vuoto incolmabile, vanno avanti perdonando e auto-convincendosi che quegli abusi, una volta perdonati, non accadranno più… ma è pura illusione! L’uomo non ha il diritto di alzare le mani contro le donne per nessun motivo. In molti casi, la violenza si trasforma in omicidio. Questo fenomeno è in via di espansione in Italia, ma non solo. I casi sono aumentati a dismisura.
Il 25 novembre si celebra la giornata contro la violenza sulle donne. Questa data non è casuale, ma si è scelto questo giorno per ricordare tre sorelle coraggiose, le sorelle “MIRABAL”, assassinate perché avevano tentato di contrastare il regime nella Repubblica Dominicana. Oltre a loro tante donne straordinarie hanno lottato e lottano per i propri diritti e per l’emancipazione come FRIDA KAHLO, RITA LEVI MONTALCINI, MALALA.