a cura di Claudia D’Errico – docente scuola Primaria –
Ieri , presso la sala della Conciliazione ad Assisi , è stato presentato il libro: Immagini mute dietro lo schermo. Voci di bambini e adolescenti al tempo del Covid.
Prima pubblicazione dell’IC Assisi 2 .
Un volume che raccoglie scritti ed elaborati grafico-pittorici di oltre quattrocento alunni prodotti durante il tempo del lockdown, un’idea “geniale” nata dal progetto “Andrà tutto bene” voluto dalle professoresse R. Gorietti e A. Masciotti.
Tutti quei pensieri, quelle emozioni, quei racconti non potevano rimanere solo sulle pagine del giornale on-line “Ne vale la…penna” , così la Dirigente Chiara Grassi crede che un’iniziativa editoriale può essere una magnifica idea. Racconta che cominciano i lavori per poter far nascere questo “gioiello”, cerca e trova un editore che subito, con entusiasmo, ha dato parere favorevole alla pubblicazione.
La presenza di tante persone della comunità scolastica, del Comune di Assisi, rappresentanti della Sanità, di associazioni che da tempo collaborano con l’IC Assisi 2 , ha dato conferma della ricchezza dell’iniziativa.
Ma ciò che più di tutto mi ha emozionato è stata la partecipazione di alcuni alunni protagonisti dei racconti. Finalmente le loro voci hanno vibrato dal vivo. Voci rotte dalla commozione, sentimento condiviso da tutti , voci che hanno ricordato un momento difficile, ma anche voci che hanno fatto sorridere. E la presenza elegante di Paolo che muoveva abilmente l’archetto sulle corde del suo violino, producendo musica che solo questo strumento riesce a rendere malinconica, potente e allo stesso tempo tagliente.
Allora mi chiedo: è proprio vero che anche in un periodo buio può fiorire bellezza? Certo che è vero, i nostri alunni sono andati avanti, hanno colto le sollecitazioni che gli abbiamo rivolto, hanno creduto che andasse tutto bene , hanno lasciato con generosità che leggessimo della loro famiglia, della loro casa, dei loro desideri, delle loro necessità, hanno creduto nella scuola, nella loro, nella nostra scuola. Questo è motivo di orgoglio.