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5 poesie di Alda Merini dedicate alle donne è una breve raccolta di liriche di una delle voci più amate nel panorama della poesia italiana, per celebrare le donne in tutta la loro straordinaria diversità, forza e fragilità. Nel carme” Inno alla Donna” colpiscono i versi hai un sogno per ogni estate/un figlio per ogni pianto/un sospetto d’amore per ogni capello, perché è vero che solo l’arguzia e l’attenzione femminile può accendersi anche per un capello sospetto che troviamo addosso al nostro Lui…eh no, amici lettori…un uomo questi particolari non li guarda! Nella poesia “A Tutte Le Donne” la Merini recita fragile, opulenta donna, matrice del paradiso/sei un granello di colpa anche agli occhi di Dio/ malgrado le tue sante guerre per l’emancipazione, perché le donne di ieri hanno combattuto per avere gli stessi diritti degli uomini, per avere la “Parità dei sessi” e sono riuscite a vincere tante battaglie, ma le donne di oggi ancora combattono, ancora soffrono, ancora subiscono violenze ed hanno ancora bisogno dell’otto Marzo e della giornata Internazionale dei diritti della donna per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in molte parti del mondo. Nella poesia “Il Regno Delle Donne” ci ha colpito la definizione che da delle donne: enigmi di dolore che noi uomini non scioglieremo mai, perché tante volte l’interiorità femminile appare enigmatica alla diversa sensibilità maschile. Eppure in “Sorridi Donna” sa dire a se stessa e a tutte le donne: Sorridi donna/ sorridi sempre alla vita/ anche se lei non ti sorride/ Sorridi agli amori finiti/ sorridi ai tuoi dolori/ sorridi comunque. Una delle poesie che impressiona di più, ripensando alla triste esperienza del manicomio che le diede tanto dolore, è “Quelle come me” dove fa tanta tenerezza questa Alda che si mette a nudo dicendo: quelle come me inseguono un sogno…/ quello di essere amate per ciò che sono/ e non per ciò che si vorrebbe fossero… questo appello al rispetto dell’unicità di ogni singola persona è ancora attuale nella società odierna, se al TG sentiamo ancora tristi racconti di episodi di violenza per omofobia (SABRINA SCOGNAMIGLIO e CARMEN IPPOLITO – 2° A sport.)
Il 21 marzo festeggiamo l’inizio della primavera, la Giornata mondiale della Poesia e il novantesimo compleanno di Alda Merini, poetessa, aforista e scrittrice italiana che ci ha lasciato nel 2009, ma è moderna e attuale in tutti i suoi scritti. La Merini si descrisse come una bambina sensibile e malinconica, che stava quasi sempre per conto proprio, poco compresa dai genitori, ma con buoni risultati a scuola. Dieci lunghi anni di ricovero per malattia mentale, furono oggetto di racconto nella raccolta di poesie “La Terra Santa”, considerata in seguito da molti critici e studiosi come il più importante lavoro letterario di Alda Merini, ma accolto inizialmente con scetticismo dai principali editori, che non glielo vollero pubblicare. La poesia e i ricoveri in ospedale psichiatrico continuarono ad alternarsi nella sua dolorosa vita, ed alla fine degli anni Novanta, Alda Merini produsse centinaia di “minitesti”, aforismi di vario tipo che miravano alla brevità per trasmettere un suo pensiero e una sensazione. E così con lo sbocciare della primavera, sboccia anche la cultura e proprio nella “giornata internazionale della poesia” che ricorre, ogni anno, il 21 marzo è stata ricordata con tanti eventi la poetessa dei Navigli che scrisse ”sono nata il 21 a primavera” ed aggiunse “Non sapevo che nascere folle, aprire le zolle, potesse scatenar tempesta”. ..e la sua fu sì una tempesta, ma una tempesta d’amore! Tempesta d’amore combattuta e raccontata con l’ausilio della poesia, quest’arte delicata e struggente allo stesso tempo, in cui, almeno una volta nella vita, tutti ci siamo imbattuti e dinanzi a cui, il più delle volte, siamo rimasti disarmati. La Merini, non a caso, scriveva: “La pistola che ho puntato alla mia tempia si chiama Poesia”. (ALESSIA FONTANA – 2° A sport.)