Sono nel grande stadio dove tra pochi minuti si svolgerà la sfida finale di questo Mondiale: Francia contro Croazia. Sono seduta, in attesa dell’inizio, vestita di rosso, bianco e blu, ovviamente perché voglio tifare per le Croazia. Sento il fischio iniziale e subito mi alzo, perché sono agli ultimi posti dello stadio e sto cercando di capirci qualcosa. La partita continua con cori, inni e tante altre manifestazioni di entusiasmo da parte dei tifosi, finché, al diciottesimo minuto, la Francia fa un goal. Cominciano le urla, gli insulti, ma ci faccio poco caso e mi concentro sulla gara in corso. Al ventottesimo, la Croazia, con vari passaggi, segna un goal e tutta la curva dove mi trovo diventa super felice e più gasata che mai. La Francia si prepara per battere un calcio di rigore per non so quale motivo, vista la mia grande lontananza dal campo, tira e realizza il goal. Con la Francia in vantaggio già sono demoralizzata. Pogba, calciatore della Francia, dopo nemmeno dieci minuti, segna un goal.
Io ormai ho perso le speranze. Più tardi arriva un altro goal dalla Francia e io ormai ho rinunciato del tutto alle speranze, perché il tempo è quasi finito. Il punteggio finale è: Francia 4 e Croazia 2. Me ne ritorno a casa triste per la sconfitta della Croazia, ma al tempo stesso felice, perché in fondo ha giocato bene la mia squadra preferita, in assenza dell’Italia.