di Raffaele Vallone. – Sono esattamente 74 gli anni compiuti dalla nostra Repubblica che con la correlata Festa costituisce una ricorrenza importante per tutti gli Italiani ed è la giornata di celebrazione nazionale istituita appunto per ricordare la sua nascita.
In Italia si festeggia il 2 giugno perché nel 1946 domenica 2 giugno e lunedì 3 giugno si tenne il Referendum Istituzionale che fu indetto per determinare quale ‘forma di Governo’ potesse assumere la neo-nazione dopo la Seconda Guerra Mondiale. Attraverso tale strumento democratico si chiedeva agli Italiani, dopo 85 anni di Regno dei Savoia, di cui 20 anni di Dittatura Fascista, la scelta di far diventare l’Italia una Repubblica Costituzionale e di abolire del tutto la Monarchia. Era anche la prima volta che fu introdotto il voto ‘universale’ con il quale nella consultazione politica nazionale votavano anche le donne. I dati di quel Referendum videro votanti circa 13 milioni di donne e circa 12 milioni di uomini per il complessivo 89% degli allora 28.005.449 aventi diritto.
I risultati furono confermati dalla Corte di Cassazione il 10 giugno 1946 che proclamò la vittoria della Repubblica con 12.717.923 sulla Monarchia che aveva ottenuto 10.719.284 voti.
La mattinata dell’11 giugno le testate giornalistiche dell’epoca diedero ampio risalto al risultato emerso dal Referendum.
Nel corso della riunione del Consiglio dei Ministri, tenuta nella notte tra il 12 e il 13 giugno, Alcide De Gasperi assunse le funzioni di Capo Provvisorio dello Stato. Il 13 giugno l’ormai ex ed ultimo Re d’Italia Umberto II abbandonò l’Italia recandosi nel sud del Portogallo. Morì a Ginevra nel 1983. I suoi resti sono custoditi dall’Abbazia Reale di Altacomba in Francia.
Nella consultazione elettorale del 2 giugno insieme alla ‘Forma di Governo’ gli italiani scelsero anche i componenti dell’Assemblea Costituente che doveva redigere la nuova Carta Costituzionale. Il 28 giugno 1946 l’Assemblea Costituente elesse Capo Provvisorio dello Stato Enrico De Nicola. Con l’entrata in vigore della nuova Costituzione, che occupa il vertice della gerarchia delle fonti nell’Ordinamento Giuridico, il 1° gennaio 1948, Enrico De Nicola divenne il primo Presidente della Repubblica Italiana. A partire dal 1948 fino al 2019 la Festa della Repubblica è una giornata importante per la nostra storia, infatti è sempre stata ricca di grandi iniziative e cerimonie ufficiali. In Via dei Fori Imperiali a Roma si sono tenute le sfilate militari alle quali hanno partecipato tutte le Forze Armate. Negli ultimi anni sono state semplificate per renderle meno costose e abolire la partecipazione dei mezzi corazzati dell’artiglieria pesante che con il loro passaggio provocavano pericolose vibrazioni che mettevano a rischio i preziosi monumenti antichi della Capitale.
La cerimonia ufficiale ha sempre previsto la deposizione della corona d’alloro al Milite Ignoto presso l’Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica, durante la quale sfrecciano le Frecce Tricolori. Dopo la sfilata, nel pomeriggio il pubblico ha potuto visitare i Giardini del Palazzo del Quirinale.
Quest’anno purtroppo l’emergenza sanitaria causata dall’epidemia da Covid -19 ha fortemente condizionato i protocolli tradizionali. Non si è tenuta la sfilata militare davanti alla folla e le cerimonie sono state ridotte al minimo per il divieto di assembramento. La ricorrenza è stata segnalata dal volo in 5 giorni delle Frecce Tricolori nei cieli di tutti i Capoluoghi di Regione.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il primo giugno ha presenziato il concerto in ricordo delle vittime del Coronavirus, e il 2 giugno, dopo aver deposto la corona commemorativa all’Altare della Patria, si recherà in Lombardia per far visita alla comunità di Codogno che è stato il primo focolaio del contagio italiano.