Daniel Balossi 3^D
Lo Statuto Albertino, chiamato anche Statuto Fondamentale della Monarchia di Savoia promulgato il 4 marzo 1848, fu proclamato dal re Carlo Alberto. Lo Statuto può essere è stato stilato, in principio, come Costituzione del Regno di Sardegna. Questo importante documento è rimasto in vigore dal marzo 1848 al biennio 1944-1946, momento in cui l’Italia, con un referendum, sceglie la forma di governo repubblicana, abbandonando la forma governativa monarchica. Questo documento è una carta costituzionale di tipo flessibile e ottriato. Esso prevede una serie di diritti e doveri dei cittadini. Pensando allo Statuto Albertino, non si può fare a meno di pensare alla sua inadeguatezza di fronte ai soprusi del regime fascista. Detta carta non rappresentó, di fatto, ostacolo alcuno al formarsi della dittatura di Mussolini, proprio perché generica e flessibile. Prima del terribile ventennio fascista, un altro Italiano, Gabriele D’Annunzio aveva enfatizzato il nazionalismo della nostra patria, istituendo a Fiume la reggenza del Carnaro, cui garantì una costituzione, a tutt’oggi, di grande attualità.
Promulgata l’8 settembre del 1920, a Fiume, la Carta del Carnaro rappresentò un’avanguardia storica, legislativa, culturale e sociale all’interno del XX secolo. Fondata su basi sociali e nazionali, essa garantiva nella parte generale, composta dai primi dieci articoli, la difesa e il perseguimento degli obiettivi di libertà, indipendenza, sovranità, prosperità, giustizia e dignità morale. Al pari di qualsiasi democrazia, in senso lato, garantiva l’uguaglianza dei cittadini senza distinzione di razza, religione, lingua o classe
Tra lo Statuto di Carlo Alberto e la carta del Carnaro c’è un’enorme differenza, a partire già dall’articolo 1 dello Statuto Albertino, in cui si enuncia: “La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati” e dall’articolo 2 della Carta del Carnaro che sostiene la sovranità collettiva di tutti i cittadini senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di classe e di religione.