ROMA – Fervono i preparativi per l’estate alle Terme di Caracalla, ma il Teatro dell’Opera lancia la stagione invernale 2023-24, all’insegna di inattesi criteri ideativi. “S/Confinamenti”, grazie alla volontà del soprintendente Francesco Giambrone, aprono ad orizzonti privi di chiusure e di confini, appunto. Ma ciò che persuade – più delle cifre, delle 11 opere liriche, dei 7 balletti e 5 concerti, e il 25% in più di attività, che garantisce l’aumento di lavoro, ma talora non della qualità –  sono le scelte finora effettuate, che guardano al futuro.

Il soprintendente del Teatro dell’Opera Francesco Giambrone

Il Teatro si prende cura dei giovani, offrendo di ogni spettacolo un’Anteprima Giovani a soli 5 euro: cura il Novecento mettendo in scena creazioni di Fabio Vacchi (“Bandiere nere”, 15 marzo 2024) e di Silvia Colasanti  (“L’ultimo viaggio di Sindbad”, 16 ottobre 2024). Il Teatro vanterà per il nuovo anno l’impegno dell’archistar Massimiliano Fuksas per l’estate a Caracalla, e il ritorno di Riccardo Muti con la Chicago Symphony Orchestra il 29 gennaio.

Ed ora ecco il programma: il 27 novembre 2023, giorno dell’inaugurazione, l’incontro con “Mefistofele”, dello scapigliato e inarrestabile scrittore e musicista Arrigo Boito, sotto la bacchetta del direttore stabile Michele Mariotti, e in cui Margherita sarà la bravissima Maria Agresta. Nella successiva “Tosca”, che avrà scene e costumi originali di Hohenstein, tornerà il tenore Vittorio Grigolo diretto sempre da Mariotti. Nel “Flauto magico” mozartiano sotto la guida di Michele Spotti farà ritorno il discusso regista Damiano Michieletto, e la Regina della Notte sarà Olga Pudova. Nel dittico (non più trittico) di Puccini, “Gianni Schicchi” farà il paio con “L’heure espagnole” di Ravel, e con la direzione di Mariotti, vedremo il ritorno di Sonia Ganassi (Zita) e di Markus Werba (Ramiro).

Vittorio Grigolo e Saioa Hernàndez in Tosca

Nella inquietante “Salome” di Richard Strauss diretta dal tedesco Marc Albrecht, l’insaziabile Salome sarà l’americana Sara Jakubiak, regina dei ruoli drammatici, in Electra o Vozzeck. Si torna a casa nostra con “La sonnambula” di Vincenzo Bellini, tanto nota al pubblico, diretta dal giovane F. Lanzillotta e questa volta interpretata dalla celeberrima americana Lisette Oropesa, nel ruolo di Amina. Fa parte del progetto triennale che il Teatro dell’Opera sta assommando “Jenùfa”, del ceco Leoŝ Janáček, diretta da Juraj Valčua in cooperazione con l’Opera House di Londra. Gli fa seguito “Otello”, matura opera di Verdi, diretta dall’eccezionale Daniel Oren e interpretata da Gregory Kunde con Roberta Mantegna: e da ultimo ecco il raro “Peter Grimes” di Benjamin Britten, lanciato nel 1945 a Londra, oggi diretto da Mariotti, impegnativo e dolente ritratto della malevolenza della società.

Il lago dei cigni

Non vanno dimenticati – e il soprintendente Giambroni ci tiene molto – i balletti diretti da Eleonora Abbagnato: lo “Schiaccianoci” di Chaikovskij, la “Serata Giovani Coreografi” (A.Bolognino, il duo Repele-Riva), il “Trittico contemporaneo” (Forsythe, De Bana, Nunes), “Il lago dei  Cigni” di Chaikovskij, e dello stesso “La bella addormentata”, indi “Il rosso e il nero” di Berlioz, infine la  “Serata B.Millepied”.

Daniel Oren, direttore d’orchestra

I concerti – voluti dal Maestro Mariotti perchè l’Orchestra non deve praticare solo la lirica – sono, in più date, quello del direttore Omer M.Welber col “Requiem” di Mozart, del direttore Mariotti con lo “Stabat Mater” di Pergolesi, e nel secondo concerto “Aleksandr Nevskij” di Prokoviev: chiuderà la rassegna il direttore Roberto Abbado con “Egmont” di Beethoven e la prima Sinfonia di Shostakovich. Fanno parte della stagione due tournée a Parigi e Barcellona, oltre all’estate a Caracalla secondo il progetto di Fuksas.  

Paola Pariset

Nell’immagine di copertina, il soprano statunitense Sara Jakubak, protagonista di “Salome” di Richard Strauss