/, Sezione 5/Addio a Mikis Theodorakis, colonna sonora della Grecia

Addio a Mikis Theodorakis, colonna sonora della Grecia

di | 2021-09-03T18:50:05+02:00 5-9-2021 6:20|Personaggi, Sezione 5|0 Commenti

PALERMO – La musica non è amata dai dittatori. Lo dimostra l’annuncio dei talebani che, tornati al potere in Afghanistan, hanno dichiarato che vieteranno l’ascolto della musica in pubblico, secondo le norme della ‘sharia’ islamica. Seppure in un contesto culturale molto diverso, qualcosa del genere è successo anche in Grecia, durante il periodo della cosiddetta dittatura dei colonnelli (1967-1974), quando è stato proibito l’ascolto della musica di Mikis Theodorakis.

Ai cosiddetti ‘millennials’ e alla generazione z, cioè a chi è nato dopo gli anni ’80, probabilmente il nome di Theodorakis non dice più niente. Non così ai meno giovani, che hanno provato almeno una volta a ballare la sua celebre ‘Danza di Zorba’.

Mikis Theodorakis, morto ad Atene a 96 anni il 2 settembre scorso, è stato il più famoso compositore greco del 1900. Nella sua anima sono state intimamente legate l’amore per la musica e il desiderio di libertà e giustizia sociale: già da ragazzo, ancora studente al Conservatorio di Atene, entra a far parte della Resistenza all’occupazione nazi-fascista; durante la successiva guerra civile (1946-49) è poi rinchiuso in un campo di prigionia.

Tornato in libertà nel 1950, dopo il diploma al Conservatorio, inizia a comporre pezzi sinfonici, musiche per balletto e per film. Successivamente dedica il suo interesse musicale alla canzone popolare greca, collaborando con il poeta Yannis Ritsos. Scrive anche varie canzoni prendendo spunto dalle poesie del patriota greco Alexandros Panagulis. Ѐ del 1964 la sua composizione forse più celebre: la colonna sonora del film di Michael Cacoyannis “Zorba il greco”, magistralmente interpretato da Anthony Quinn. ‘La danza di Zorba’ scala le classifiche di tutte le nazioni europee e diventa il motivo musicale più ascoltato del tempo.

Quando nel 1967 i colonnelli istaurarono in Grecia la dittatura militare, Theodorakis divenne un deciso oppositore del regime e per questo venne torturato e imprigionato, mentre la sua musica veniva proibita.

Punto di riferimento per l’opinione pubblica, al ritorno della democrazia nel suo Paese viene eletto deputato nelle fila del Partito Comunista. Quando però il governo socialista guidato da Andreas Papandreou si trova invischiato in scandali di corruzione, Theodorakis per protesta si schiera con il centro-destra, riconciliandosi con la sinistra soltanto dopo l’uscita di scena di Papandreu.

La fama musicale di Mikis Theodorakis, compositore poliedrico e versatile – ha scritto opere sinfoniche, oratori, musiche per balletti, canzoni e raccolte di ballate – è legata anche ad altre celebri colonne sonore: quella di “Z- L’orgia del potere”, il film di Costa Gravas sull’assassinio del deputato di sinistra Grigoris Lambrakis – pellicola che nel 1967 vinse l’Oscar per il miglior film straniero – e “Serpico”, la storia vera del poliziotto Frank Serpico, interpretato da Al Pacino.

Theodorakis, oltre che con Leopold Sédar Senghor, poeta e uomo politico simbolo dell’Africa libera, ha collaborato con tre poeti, Premio Nobel per la letteratura: Pablo Neruda e i greci Odisseo Elitis e Giorgos Sefèris.

In Italia il musicista ha conosciuto un grande successo popolare nel 1970 grazie a “Caro Theodorakis… Iva”, un album della cantante Iva Zanicchi, con nove brani che portano la firma del musicista greco, tra cui “Un fiume amaro”.

Il nome di Theodorakis rimane comunque indissolubilmente legato alla sua feconda creatività di reinvenzione della tradizione popolare musicale greca. Grazie alla “Danza di Zorba”, il Sirtaki, danza originale ispirata a due antichi balli, è diventata patrimonio dell’umanità.

Con buona pace di tutti i dittatori, presenti e passati…

Maria D’Asaro

 

Già docente e psicopedagogista, dal 2020 giornalista pubblicista. Cura il blog: Mari da solcare
https://maridasolcare.blogspot.com. Ha scritto il libro ‘Una sedia nell’aldilà’ (Diogene Multimedia, Bologna, 2023)

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi