ROMA – “Is there life on Mars?”. Era questa la domanda che il grande artista David Bowie si poneva nell’ormai non troppo vicino 1971, un quesito che per anni ha influenzato l’immaginario collettivo terrestre dando vita a film e romanzi, ma anche alimentando folli sogni, come quelli dell’imprenditore americano Elon Musk.
È solo oggi, però, che si torna a guardare al Pianeta Rosso con estrema curiosità e questo grazie a una scoperta tutta italiana, che rende la follia decisamente più realistica: su Marte c’è un mare di acqua liquida salata. A dare la lieta novella è stato il team di scienziati guidato da Roberto Orosei dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), che ha sfruttato il radar “Marsis” presente a bordo della sonda Mars Express dell’Esa (European Space Agency).
Secondo i primi dati, il mare di acqua salata sarebbe situato alla profondità di circa 1,5 km sotto la crosta marziana, protetto dalle temperature estreme della superficie. La scoperta getta molte nuove prospettive per la futura colonizzazione del pianeta e conferma teorie passate, come quelle avanzate dopo il lancio della sonda Viking della NASA nel 1976, che permisero di supporre che in una lontana era Marte fosse ricoperto da mari, laghi e fiumi, e quindi adatto per ospitare la vita. A questo punto, gli esperti non escludono più la possibilità di rinvenire altre falde acquifere, più vicine alla superficie e più facili da raggiungere. Viene anche dato nuovo adito alle speranze relative alla possibilità di rinvenire tracce di vita, come batteri e simili, che potrebbero alimentare una nuova corsa allo spazio alla ricerca di nuovi territori da esplorare.
Oltre agli scienziati dell’Inaf, alla scoperta hanno contribuito anche ricercatori di altri centri di ricerca e università italiane: l’Agenzia spaziale italiana (Asi), l’Università degli studi Roma Tre, l’Università D’Annunzio Chieti-Pescara, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e Sapienza Università di Roma. La notizia non può far altro che renderci orgogliosi dei nostri studiosi, da sempre in prima linea in ogni campo scientifico e sempre pronti per raggiungere le stelle con la loro mente. Almeno per ora.
Diego Galli
Nella foto di copertina, la superficie di Marte
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