SAN VITO LO CAPO (Trapani) – In corso di svolgimento il festival gastronomico internazionale del cous cous. La manifestazione (a San Vito lo Capo, in provincia di Trapani), viene ormai riproposta da più di vent’anni, è iniziata il 20 settembre scorso e si concluderà oggi: lo scopo è di abbattere le barriere culinarie, culturali e etniche fra i popoli.
“Make cous cous, not wall”, “Fate il cous cous, non i muri” è il motto di una rassegna che, insieme alle degustazioni di questo piatto a base di cereali, prevede un vero e proprio campionato di showcooking tra alcuni rinomati chef provenienti da diverse città italiane. Il riferimento al muro che Trump vorrebbe far innalzare al confine col Messico è palese, ma altrettanto inequivocabile è l’attinenza con il respingimento dei migranti dai confini europei.
Il campionato gastronomico, a cui parteciperà anche il team dell’Unchr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, è dedicato proprio a questi migranti che, sui loro barconi, scappano da una terra che non garantisce più quanto è strettamente necessario per vivere.
Nel corso di queste giornate, dalle 12 alle 24 e in 4 diverse “Case del cous cous”, i cuochi hanno preparato più di 30 diverse ricette: a dare un giudizio su quale sarà il piatto più buono non sarà solo una giuria popolare ma anche un team di esperti giornalisti enogastronomici.
Diversi saranno anche i concerti tenuti da artisti di successo italiani e stranieri: una perfetta nota di accoglienza per quanti arrivano da svariate parti del Mondo.
L’integrazione passa attraverso la buona cucina, la buona musica e l’arricchimento culturale. È vero. Come è reale l’intento di accoglienza vera che porta ad un’unione inscindibile tra i popoli.
Rosa Rosano
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