PALERMO – Sotto la guida di uno dei primi skater della città, Sergio Buccheri, istruttore della Federazione italiana sport rotellistici nonché referente regionale per la disciplina, nei giorni scorsi ha preso il via a Palermo la prima scuola ufficiale di skateboarding, la “Sk8tek Palermo”, a cui ci si può iscrivere già a tre anni. Sebbene in Sicilia – e a Palermo in particolare – già dalla fine degli anni ’70 tale pratica si sia notevolmente diffusa tra giovani e meno giovani, la presenza di una vera e propria scuola di skateboarding potrà fare la differenza tra esercizio sportivo spontaneistico e vera e propria disciplina sportiva. E’ importante infatti apprendere da un esperto i rudimenti di tale esercizio per praticarlo in sicurezza, imparando anche a cadere e a gestire il contatto col suolo.
Lo skateboarding, nato in California all’inizio degli anni ’50, viene praticato con una tavola di legno un po’ concava (che ricorda la forma di una tavola di surf), lunga circa 80 cm e larga circa 20, alla cui base, tramite dei carrelli, sono fissate delle rotelle di pattinaggio. Talvolta gli skaters percorrono con la loro tavoletta strutture urbane informali quali panchine, scalinate e corrimani; comunque, nei grandi centri urbani tale disciplina dispone ormai di spazi appositamente designati alla pratica come Skateplaza e Skatepark.
Le vere e proprie gare di skateboarding – disciplina sportiva riconosciuta dal Coni già da alcuni anni – si svolgono secondo diverse modalità, che lasciano allo skater piena libertà di azione, in un tempo stabilito. Manovre, composizione delle routine, stile – tra essi lo street-skating, il vertical-skating e il freestyle – sono il risultato della libera espressione dello skater. Le performance vengono valutate da una giuria che tiene conto della difficoltà delle manovre, dello stile di esecuzione e della creatività interpretativa. Bisogna però sottolineare che vincere una gara non è la massima aspirazione dello skater, teso spesso invece alla conquista di uno stile e di virtuosismi tecnici personali. Lo skateboarding, infatti, va spesso oltre la mera pratica sportiva e diviene spesso una sorta di stile di vita. E le tavole da skate si trasformano per l’atleta in preziosi strumenti da collezione: come per il neo-istruttore Buccheri che, da autentico appassionato, ne possiede numerosi esemplari.
Maria D’Asaro
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