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“Dance Arts Faculty“: al via le finali a Roma

di | 2023-07-02T12:45:02+02:00 2-7-2023 5:35|Sezione 8, Spettacolo|2 Comments

ROMA – Dance Arts Faculty (DAF) Finale Season 2023: cinque giorni di spettacoli dal 2 al 6 luglio al Teatro Vascello di Roma (Via Giacinto Carini, 78 – www.danceartsfaculty.com), a cominciare dalle 17,30. Un progetto realizzato con il contributo della Regione Lazio e del Ministero della cultura. Saranno presentate 16 nuove coreografie in prima nazionale, nate nell’ambito del Programma Internazionale di coreografi provenienti da Canada, Stati Uniti, Israele, Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia: Ethan Colangelo, Erika Silgoner, Alessandra Chirulli, Alex Clair, Giuliana Mele, Tarek Assam, Charlotte Edmonds, Licia Baraldi, Mauro Astolfi, Yoshito Sakuraba, Edit Domoszlai, Anne Jung, Phoebe Jewitt, John William Watson, Travis Clausen – Knight.

Amate la danza? Siete dei novelli Billy Elliot? Volete che la danza diventi il vostro futuro, anche economico? In mezzo a tutto questo c’è il DAF di Roma (0645653875), uno dei maggiori Centri di formazione e perfezionamento per la danza classica e contemporanea, in ambito Internazionale. Nell’ottobre 2020 ottiene il riconoscimento di Liceo Coreutico Paritario, un indirizzo di studi in grado di assicurare agli studenti una duplice preparazione: quella liceale e quella professionale; una innovativa esperienza di “contaminazione“ che mira a rendere la danza una disciplina istituzionale di valore formativo e culturale. E’ un lavoro che in itinere diviene repertorio e si arricchisce ogni stagione di nuove creazioni dando vita alle ‘Performances Series’, che il DAF presenta annualmente in anteprima nel proprio spazio performativo attraverso un ciclo di spettacoli serali settimanali.

I lavori presentati vengono preliminarmente valutati da una commissione internazionale di direttori provenienti dai più importanti teatri europei, che ogni anno selezionano studenti a cui viene offerto il loro primo contratto di lavoro. La partnership con direttori, teatri e compagnie in tutto il mondo, consente agli studenti del programma internazionale di ricevere inviti e proposte contrattuali direttamente in sede. I danzatori provengono da Italia, Francia, Svizzera, Inghilterra, Spagna, Germania, Grecia, Canada, Israele, Russia e sono selezionati affinché si crei un humus artistico in cui far confluire la ricchezza variegata e complessa di culture e sensibilità diverse. Da qui lo sviluppo di un percorso di perfezionamento che si nutre della ricchezza di tutta questa diversità culturale, creando una base comune di scambio profondo da cui si sviluppa un lavoro artistico ricco e inclusivo.

Questa forte e ben definita connotazione rende il progetto internazionale del DAF un programma di studio e di riferimento per la danza europea e internazionale, un metodo, una struttura di lavoro che ridefiniscono e superano il concetto di “metodologia” dell’apprendimento e dello sviluppo dei giovani artisti, un percorso unico in Europa che crea fin dal primo giorno un training dove conoscenza e consapevolezza sono il focus primario durante tutto il percorso. Un’attenzione e un percorso preferenziale che completano un’idea di appartenenza ad un sistema che cura e controlla ogni aspetto legato alla permanenza dei giovani studenti. L’impegno costante verso il consolidamento della salute emotiva, strumento e motore primario per vivere una vita più piena e serena, permette una conquista istantanea di quel “senso di controllo” necessario ai giovani impegnati in una disciplina che necessita di un sistema mentale, fisico ed emotivo che funzionino all’unisono.

Gli autori che andranno in scena sono: Ethan Colangelo “Countdown”, “A way to carry it all”; Erika Silgoner “Lost in the canal”; Alessandra Chirulli “Melancholia”, “Elogio dell’imperfezione”, “Lower Flower” (produzione Spellbound); Alex Clair “Things the sea brings in”; Giuliana Mele con Mateo Mirdita “Void”, “Game of the knights”; Tarek Assam “ Moon Morning”; Charlotte Edmonds “Nest”; Licia Baraldi “Mind”; Mauro Astolfi “Quiet internal rebellions”; Yoshito Sakuraba “Don’t laugh. It’s not funny”; Edit Domoszlai “Through this pouring rain”; Anne Jung “Furthermore”; Phoebe Jewitt “Meet the evergreens”; John William Watson “10euros please”; Travis Clausen-Knight “In the ghost”. I danzatori sono gli studenti del progetto di formazione e perfezionamento professionale. Coordinamento sala prove Chiara Cascino, Giorgia Cassarisi, Aurora Falsetti, Mariangela Ferraioli, Ines Giorgiutti, Julia Rosati.

Il Centro Internazionale per il Perfezionamento e la Formazione nella danza è nato nel 2009, concepito come sistema formativo di respiro internazionale e integrato verso tutto ciò che, accanto allo studio sul movimento e la tecnica, possa arricchire la formazione espressivo-culturale delle nuove generazioni contemporanee, DAF si pone parallelamente come soggetto promotore di iniziative artistiche a tutto tondo, sia ospitando progetti di qualificati organismi culturali, sia organizzando in proprio eventi e iniziative didattiche di settore anche dislocati nell’intero territorio nazionale. La formazione e il perfezionamento professionale, che è il cuore centrale dell’attività, è articolata su tre livelli secondo un programma diversificato per età e obiettivi che tiene conto delle differenti esigenze degli allievi, mettendo in campo programmi didattici diversificati che possano garantire una massima qualità per chiunque voglia approcciare le discipline artistiche sia come interesse e passione personale, che come ambizione professionale. Lo scenario è assolutamente innovativo, dove il concetto di Liceo Coreutico può di fatto coesistere, coabitare in un ecosistema culturale che da 13 anni ha ridisegnato in Italia i confini e modelli di sviluppo creativo legati alla formazione del giovane danzatore.

Francesca Sammarco

2 Commenti

  1. Sandro Romani 4 luglio 2023 at 18:20 - Reply

    Articolo interessante e istruttivo, soprattutto per chi voglia addentrarsi seriamente in quest’arte così affascinante e fisicamente anche ‘faticosa’, ma, a mio avviso (da profano) ci si perde un po’ troppo nell’elencare nomi e titoli di artisti, autori e lavori teatrali (una buona parte dell’articolo è occupata da questi elenchi), ma probabilmente era necessario..

    • Nicola Savino 5 luglio 2023 at 15:07 - Reply

      Egregio signore, mi permetto di osservare che il suo rilievo è del tutto fuori luogo. Nel contest si esibiscono diversi ballerini e coreografi, dei quali era assolutamente opportuno riportare nome, cognome e titolo dello spettacolo proposto. E, per correttezza, era necessario citarli tutti. Buona giornata

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