ROCCANTICA (Rieti) – E’ un primato che si contendono diversi comuni italiani, quello di aver avuto la prima sindaca donna: Ninetta Bartoli, Elsa Damiani, Margherita Sanna, Ottavia Fontana, Elena Tosetti, Ada Natali, Caterina Tufarelli, Alda Arisi e Lydia Toraldo Serra furono scelte alla guida delle loro città disseminate per lo stivale. Però, per una questione di minuti, pare sia Roccantica, splendido borgo in provincia di Rieti, ad essersi guadagnata il titolo con Anna Montiroli, cui è dedicata una deliziosa piazzetta, che governò dal 1946 al 1951.
Il consiglio comunale la nominò prima cittadina l’8 aprile del 1946, dopo le elezioni del 31 marzo che per la prima volta erano a suffragio universale e l’avevano eletta consigliere. La scelta di avere alla guida del comune una donna, in quel momento storico racconta tutto il desiderio degli italiani di avere una gestione amministrativa “sana” ed è l’espressione più democratica di una scelta condivisa, che travalica il bisogno di definire regole per aprire le porte ad un settore da sempre riservato agli uomini.
Il fatto che il voto, in quell’anno determinante per la Repubblica appena uscita dal Referendum, portò sui primi scranni di alcuni consigli comunali italiani delle donne spiega anche cosa era successo prima e cosa sia successo dopo. L’accesso delle donne alle cariche pubbliche, infatti, che da sempre era stato un tabù, in seguito sarebbe stato un’eccezione anche con esempi di volta in volta brillanti come Tina Anselmi, Nilde Iotti, Lina Merlin. Inutile il ricorso a misure specifiche, come per esempio le quote rosa, che hanno permesso solo l’entrata in politica a “figlie”, “mogli”, “sorelle” di qualcuno. Per tutte le altre, soprattutto per le più capaci, il superamento di percorsi insidiosi perché esse potessero entrare nelle istituzioni a volte è stato impossibile.
Donne come Anna Montiroli e le altre colleghe italiane, però, dimostrano che non sono le leggi a permettere la carriera politica anche al cosiddetto “sesso debole”. Questo, al contrario, in casi come questo ha dimostrato di saper dare prova di passione, amore civico e capacità di gestire la cosa pubblica con energia e saggezza. La prima cittadina di Roccantica era nata a Poggio Mirteto e fu moglie di Ugo Coccia, esule antifascista, socialista di Matteotti che fu anche direttore dell’Avanti e segretario del suo partito.
Quella di Anna Montiroli e delle sue “omologhe” del ’46 fu una lezione di generosità e impegno civico, di energica capacità politica, che spesso solo il genere femminile sa dare e forse per questo non gli viene dato spazio. Spentosi l’entusiasmo del ’46, oggi su 106 capoluoghi di provincia solo 7 sono le donne sindaco.
Gloria Zarletti
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