RIMINI – È la fine degli anni ’70. Tra alcuni amici di Rimini, che condividono l’esperienza cristiana, nasce il desiderio di incontrare, conoscere e portare in Romagna tutto quello che di bello e buono c’è nella cultura del tempo. Così ha origine il Meeting per l’amicizia fra i popoli nel 1980. Un incontro tra persone di fede e culture diverse. Un luogo di amicizia dove si possa costruire la pace, la convivenza e l’amicizia fra i popoli. Una trama di incontri che nascono da persone che mettono in comune una tensione al vero, al bene, al bello.
Da allora ogni anno arrivano grandi personaggi della politica, manager dell’economia, rappresentanti di religioni e culture, intellettuali e artisti, sportivi e protagonisti dello scenario mondiale. Storie di uomini al centro di incontri, mostre, spettacoli e eventi sportivi. La cultura al Meeting si esprime come esperienza, originata dal desiderio di scoprire la bellezza della realtà. Tutto questo nei sette giorni dell’appuntamento che è diventato negli anni il festival culturale più frequentato al mondo.
Durante la settimana tantissimi sono gli incontri che si svolgono: dalla mostra sulla realizzazione dell’Ospedale degli Innocenti del Brunelleschi a Firenze all’incontro con il campione di calcio Javier Zanetti, dalla presenza della presidente del Senato Elisabetta Casellati al dialogo continuo con esponenti del mondo della politica, delle scienze, delle religioni, dello spettacolo e dello sport.
Una successione ininterrotta d’incontri (più di 200), dibattiti, mostre. Circa 800.000 presenze in tutta la settimana.
Il tutto con uno scopo: la bellezza, cioè la realtà di una vita vissuta nella consapevolezza dello scopo per cui va vissuta, è frutto di un lavoro continuo, l’impegno nel reale, solo quello, produce inesorabilmente una vita. Il popolo che invade da quaranta anni la fiera di Rimini chiede, cerca, brama solo questo. Una chiarezza nello scopo del vivere, strumenti che sostengano la “quotidiana fatica”, una compagnia di uomini tesi ad una soddisfazione più piena del cuore.
Ogni incontro, in quanto tale, rigenera l’umano. Sin dalla sua origine, infatti, il Meeting ha scommesso sul desiderio e la passione che ogni uomo ha nel proprio cuore, quel desiderio di bellezza, verità, giustizia che don Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, ha chiamato esperienza elementare, terreno comune per l’incontro e il dialogo.
E tutto questo, per grazia, continua ancora.
Innocenzo Calzone
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