PALERMO – Franco Battiato era nato il 23 marzo 1945, a Ionia, in provincia di Catania; Lucio Dalla era emiliano, nato a Bologna il 4 marzo 1943 (come il titolo di una sua celeberrima canzone): entrambi si erano innamorati di Milo, paesino alle pendici dell’Etna, a 700 metri, circondato da boschi e da tante profumatissime piante mediterranee. Tanto che sia Battiato che Dalla a Milo avevano preso casa: Franco per abitarci stabilmente, Lucio vi trascorreva il tempo libero.
A dieci anni dalla scomparsa di Dalla e a uno da quella di Battiato, il comune di Milo ha voluto onorare la memoria di due concittadini così speciali commissionando la realizzazione di una scultura bronzea che li raffigura. Esaminate le proposte di diversi artisti, è stata scelta la proposta scultorea dello scultore di Acireale Placido Calì che, in un anno circa, ha realizzato l’opera presso la Fonderia Nolana, officina artistica di Nola (in provincia di Caserta), sulla base di un bozzetto predisposto dal medico e artista Gianfranco La Pira, anche lui siciliano.
La scultura, collocata nella centrale piazza Belvedere “Giovanni D’Aragona”, è stata inaugurata la sera del 12 agosto scorso, alla presenza, tra gli altri, del sindaco di Milo Alfio Cosentino, di Andrea Faccani, presidente della Fondazione Lucio Dalla di Bologna, di Alfredo Cavallaro, presidente della Pro Loco di Milo, ideatrice e promotrice dell’opera, realizzata grazie al contributo finanziario di sponsor pubblici e privati e di libere donazioni.
La scultura raffigura i due grandi cantautori italiani a grandezza naturale, con posture ed espressioni che li ricordano bene: Lucio Dalla, col suo sorriso caldo e ironico, è seduto davanti a un pianoforte con le mani poggiate sui tasti come se stesse per iniziare a suonare (il piano è stato il suo strumento preferito, anche se Lucio sapeva suonare anche sassofono e clarinetto), Franco Battiato è in piedi, di fronte a lui, con la sua espressione pensosa e assorta: pare seguire il filo dei suoi pensieri, come se meditasse su misteriose meccaniche celesti, su “orizzonti perduti che non ritornano mai”, su “codici di geometrie esistenziali che nascondono i segreti di questo sistema solare…”.
Numeroso il pubblico intervenuto all’inaugurazione; tante le foto scattate davanti alle statue dei cantautori così amati. Infatti, anche se Battiato e Dalla non avevano bisogno della scultura per essere ricordati, la realizzazione dell’opera ha permesso di esternare concretamente l’ammirazione, l’affetto, il rimpianto, la profonda gratitudine per i due cantautori che, con le loro canzoni, hanno commosso e toccato il cuore di tutti, regalando tante emozioni, gioia pura e un assaggio d’infinito.
Maria D’Asaro
Interpretazione deliziosa, almeno per quanto traspare dalle immagini. Opera dal sapore surreale, dimensione che li accomuna: entità, prima che esseri umani. E la ‘location’ non è da meno: «No Time No Space» (Franco 1985), o «Siciliano» (Lucio 2001). La scultura ancora no, ma quei paraggi ebbi la fortuna di visitarli… E poi. E poi li ascoltavo giusto ieri sera, in una mia playlist che li comprende: era un po’ che non me ne riempivo, e la coincidenza mi commuove ulteriormente. Mille grazie e mille “like”, Mari da solcare!