/, Spettacolo/A 90 anni Glauco Mauri interpreta “Manfred”

A 90 anni Glauco Mauri interpreta “Manfred”

di | 2023-04-23T06:34:54+02:00 23-4-2023 6:37|Sezione9, Spettacolo|0 Commenti

ROMA – Il Teatro dell’Opera ha inscenato il 20 aprile alle 20 in diretta Radio Tre, una creazione di raro ascolto, ma di forte impatto: “Manfred”, poema drammatico per solisti, coro, orchestra op.115, del 1848-51, di Robert Schumann, tratto dall’omonimo scritto di Lord Byron. Forte impatto, certo, essendo il protagonista – già nell’opera di quest’ultimo – un’icona del Romanticismo per la sua inquietudine, per l’insanabile tormento interiore, l’ansia di morte. Ritroviamo infatti Manfred nella pittura, nella poesia, nel teatro, nella musica (di Schumann, in questo caso).

Glauco Mauri

Già problematica era questa figura nel capolavoro di Byron (1816), ritenuta autobiografica ed ispirata dalla sorellastra dello scrittore, Augusta Leigh, con la quale egli avrebbe avuto una relazione incestuosa (mai comprovata), che lo avrebbe costretto a lasciare l’Inghilterra. Manfred è dunque probabilmente Byron stesso, immerso nelle deliranti suggestioni di amante dello spiritismo, di sensibilissimo artista che si colpevolizza irrimediabilmente, sprofondando nell’angoscia più nera, nella delusione dell’aiuto degli spiriti che pur sa evocare, e che desidera la morte, capace di spingerlo in un mondo altro, al di là della natura e della materia.

Lord Byron

Schumann, né fu il solo, rimase assai suggestionato dal testo di Lord Byron, sicchè pur in piena fase di sviluppo della malattia mentale che lo avrebbe presto ucciso, concepì e musicò l’opera che chiamò poema drammatico (come Byron). Era l’ultimo periodo della sua vita: né riuscì a vedere rappresentata la sua opera, data all’Hoftheatre di Weimar il 13 giugno 1852 diretta da Liszt: in viaggio con Clara per giungervi, fu travolto dai violenti deliri del suo male, e dovette tornare indietro. “Manfred” al Teatro dell’Opera fu meravigliosamente inscenato nel 1966 con regìa di Bolognini, direzione musicale di P.Bellugi e voce recitante di Enrico Maria Salerno (ma fra le tante interpretazioni, ricordiamo la versione di Carmelo Bene del 1973).

Michele Mariotti, direttore orchestra

Oggi l’ineccepibile direzione musicale è stata del direttore stabile Michele Mariotti, la voce recitante quella del novantatreenne straordinario attore Glauco Mauri, unico forse adatto a tale ruolo. Accanto a lui, i solisti del coro Leo Paul Chiarot e Alessandro Fabbri, il basso Roberto Lorenzi, il contralto che giunge da Vienna Jasmin White, i giovani talenti di “Fabbrica” formati dall’Opera stessa (Mariam Suleiman, Eduardo Niave, Spartak Sharikadze), infine sei attori dell’Accademia d’Arte Drammatica di Roma. Ad essi il compito di rendere il fascino oscuro della dea dell’Amore Astarte e di quello della Morte, della Dea delle Alpi, del cacciatore, degli spiriti dell’Acqua, della Terra, del Fuoco e dell’Aria, infine dell’Abate che raccoglierà le ultime parole di Manfred.

Paola Pariset

 

Direttore musicale Michele Mariotti, attore Glauco Mauri, ritratto di Lord Byron, Manfred dinanzi ad Astarte di K.Liska.

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi