ROMA – È stata in scena sul palcoscenico del Teatro dell’Opera, dal 25 febbraio al 3 marzo, la triade di balletti contemporanei “Forsyithe / Inger / Blanc”, che ha raggruppato i tre coreografi in un’unica serata, protagonisti il Corpo di Ballo, i solisti, i primi ballerini, le étoiles del Teatro dell’Opera, in un nuovo allestimento su base registrata, di cui la direttrice Eleonora Abbagnato, or ora confermata nel ruolo, è giustamente fiera.
Nelle tre coreografie, diverse erano regìa, musica, costumi, scene (nella prima del tutto vuote), e luci. William Forsythe, statunitense formatosi sulle innovazioni del grande Balanchine e di von Laban, creatore di un suo Metodo di Composizione del Movimento, entrato in tutti i settori della danza, ha presentato uno schematico “Herman Schmerman” sulla musica di Thom Willem, costumi di Versace e luci di Tanja Rühl.
Il più giovane coreografo svedese Johan Inger, nato nel 1967, la cui carriera si è svolta nei teatri dell’Europa del nord, come il Cullberg Ballet – e talora in Italia col recente “Don Juan” dell’Aterballetto – ci ha conquistati con “Walking Mad”. Brano creato sul notissimo “Bolero” di Ravel, e su “Für Alina” di Arvo Pärt, sfoggia ardite figurazioni corporee, puntando più sulla plasticità statuaria che sul dinamismo.
Quanto a “From Afar”, creazione di Nicolas Blanc con scene di Andrea Miglio, luci di F.Marinelli e costumi celesti (e celestiali) di Anna Biagiotti, occorre sottolineare che il coreografo si è basato sulla musica della “Sinfonia n.1 Oceans”, per orchestra e violoncello solo, del mai dimenticato compositore Ezio Bosso. Questi era stato colpito dal destino con un’irreversibile malattia, ma prima della morte a 49 anni, lo stesso destino gli aveva donato un vastissimo successo: il brano da cui è stato catturato Nicolas Blanc – dedicato agli Oceani Indiano, Pacifico, Atlantico, Artico e Antartico, giunti a noi con le loro musicali onde azzurre – ha accolto anche i dolci volteggi dei protagonisti del viaggio della vita, che Blanc ha visto emergere dai meravigliosi suoni acquatici, creati da Ezio Bosso, prima che la di lui vita finisse.
Paola Pariset
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