/, Sezione 5/Caro Ennio, stavolta mi sono davvero commossa

Caro Ennio, stavolta mi sono davvero commossa

di | 2022-02-25T17:06:13+01:00 27-2-2022 6:20|Personaggi, Sezione 5|0 Commenti

Caro Ennio, questa volta mi hai fatto piangere, ma “quanto è bello chiagnere”, come ha scritto Eduardo per Filomena Marturano. Nel buio del cinema multisala ho bagnato la mascherina (l’avresti mai detto che saremmo andati al cinema con la certificazione e la faccia coperta? Ci è toccato anche questo e viva sempre il cinema). Ma lo sai che sei stato un genio, lo sai quanti schemi hai rotto, pur scrivendo musica che può definirsi musica classica, la nuova musica classica, la musica del ‘900. Quante ne hai fatte e grazie a Giuseppe Tornatore ce le racconti in prima persona, ci sveli i retroscena, i tecnicismi musicali, il dietro le quinte del tuo pentagramma che ognuno poteva leggere con chiarezza (non è da tutti) e ce lo dici come se non avessi fatto niente, con umiltà, con rispetto per il tuo maestro Goffredo Petrassi, per tuo padre, mentre ti commuovi.

Quella tromba che hai dovuto imparare a suonare, che ha dato da vivere alla famiglia e di cui ti sei vergognato quando suonavi nei locali, tanto da non volerla suonare più e quella stessa tromba che hai poi usato magistralmente, ma che per un periodo non hai inserito nelle tue colonne sonore, perché papà non la suonava più come un tempo e non lo volevi umiliare. Tante cose non le sapevo, ma ora so quanto tu sia stato la colonna sonora della mia adolescenza, di noi ormai settantenni, quando salvasti la Rca con l’arrangiamento de “Il barattolo” cantato da Gianni Meccia e quante prove hai fatto perché quel suono fosse perfetto, come lo “splash” di “Pinne fucili ed occhiali” di Edoardo Vianello. E l’arrangiamento di “In ginocchio da te”? Lo rifacesti tre volte, la terza controvoglia e non ne eri convinto, gliela tirasti praticamente in faccia, ma che attacco ragazzi, ai tempi di Migliacci e Zambrini!

Nel buio della sala ho riascoltato e rivisto Dino Zambelli (quanto era caruccio) che cantava “Te lo leggo negli occhi” e noi adolescenti a squagliarci sognanti, l’attacco di “Sapone di sale” di Gino Paoli, “Se telefonando” di Mina, Caterina Caselli. Ho rivisto con commozione Bernardo Bertolucci, Lina Wertmueller, Alessandro Alessandroni (il fischio di “Per un pugno di dollari”), il ringraziamento alla tua Maria, sempre vicino a te, alla quale hai affidato il primo ascolto e di cui ti sei fidato. Pochi mariti lo fanno, sai? A lei hai dedicato il tuo Oscar del 2016 per la colonna di “The Hateful Eight” di Tarantino (secondo Oscar dopo quello alla carriera del 2007) che finalmente ti è stato riconosciuto dopo lo scippo per le musiche di “Round Midnight” che erano esecuzioni di musiche già scritte. C’è voluto tanto prima che i tuoi maestri riconoscessero che non avevi “sdirazzato”, che la tua, diplomato al conservatorio di Santa Cecilia, era musica vera, degna di quel nome. E quanto ci hai sofferto…

Ci hai raccontato come è nata la colonna sonora di “Mission”, Joan Baez con i due temi di Sacco e Vanzetti: brividi (altro che Blanco e Mahmood)). E “C’era una volta il West”, e “Bianco Rosso e Verdone”, e “C’era una volta in America”, il tuo sodalizio con Sergio Leone, compagno alle elementari e quel tuo “Al flauto di Pan ci penso io”: lo mettesti, come sempre, nel posto giusto, al momento giusto. Giuliano Montaldo (che voleva rubare la colonna sonora a Liliana Cavani), Marco Bellocchio, Dario Argento, i Taviani, Carlo Verdone, Barry Levinson, Sergio Corbucci, Duccio Tessari, Sergio Sollima, Franco Giraldi, Mike Nichols, Terrence Malick, Roland Joffè, Oliver Stone, Quentin Tarantino, Path Metheny, che dice “questo la chitarra la conosce bene”, Bruce Springsteen che dopo “C’era una volta il West” per la prima volta corre a comprare il disco della colonna sonora. Quel 33 giri scricchiola come me, dopo tanti anni e tanti traslochi: ce l’ho anch’io, sai?

La colonna sonora per il film su Giordano Bruno, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” (Florinda Bolkan e Gian Maria Volonté: quanto erano belli e bravi!), “Nuovo cinema Paradiso”… La tua passione per gli scacchi, di cui io non ho mai capito niente, che hanno misteriosamente legami con la tua musica. Seduto nel tuo studio ci racconti con semplicità la nascita dell’urlo del cojote, tema de “Il buono il brutto, il cattivo”, il battere ritmato delle mani su alcuni bidoni di latta da parte degli scioperanti in testa ad un corteo di protesta per le vie di Roma, il sessantottino inno “Ce n’est q’un debut, continuons le combat”, che ti ha ispirato il tema di ‘”Sostiene Pereira” con Marcello Mastroianni. Avevi la musica assoluta e allo stesso tempo la sperimentazione nel sangue, altro che John Cage.

Mite, ma determinato, alla fine decidevi sempre tu e tutti te lo hanno riconosciuto, perché avevi ragione. Film dopo film, documentario dopo documentario, spot pubblicitari, tu e Tornatore eravate diventati amici e l’amicizia, quella vera, traspare in tutto il film, un film da non perdere, che non è solo la tua storia, ma uno spaccato della storia del cinema, preziose e rare immagini di repertorio (Alain Delon e Romy Schenider, giovani e belli), concerti, immagini del ‘900 e un formidabile lavoro di montaggio che ha meritato pienamente il Nastro d’Argento. Hai scritto musiche per 500 film (60 sono stati vincitori di premi) non sapevi più neanche tu quante erano, spaziando nei generi compositivi e sei la stella numero 2574 nella celebre Hollywood Walk of Fame, dopo Grammy Awards, Golden Globe e altri riconoscimenti.

La luce si accende, scorrono i titoli di coda, mi asciugo le lacrime furtivamente e già mi manchi di nuovo. Grazie per essere stato Ennio Morricone e grazie a Giuseppe Tornatore per la delicatezza, la stima, l’affetto che traspare in ogni fotogramma.

Francesca Sammarco

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi