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“Cortometraggi”, l’album della maturazione di Giusy Ferreri

di | 2022-02-17T18:55:13+01:00 20-2-2022 6:45|Sezione10, Spettacolo|0 Commenti

MILANO -«Ho fatto tantissime hit estive e mi sono ritrovata ad essere coinvolta come ospite senza avere la possibilità di metterci mano; non mi ripeterei perché tutto quello che c’era da fare è stato fatto». Lo ha puntualizzato Giusy Ferreri alla presentazione di “Cortometraggi”, il suo nuovo album uscito venerdì 18 febbraio e contenente “Miele”, con cui è stata in gara al recente festival di Sanremo, e il singolo “Gli Oasis di una volta”, che l’ha anticipato. La Ferreri è stata più volte protagonista estiva, di “Roma Bangkok” con Baby K, “Amore e capoeira”, “Jambo” e “Shimmy shimmy” per Takagi & Ketra, “La isla” con Elettra Lamborghini. «Quel valore aggiunto mi ha arricchito di qualcosa di più sobrio e leggero ed è stato fatto nel migliore dei modi – ha aggiunto –. Oggi preferisco portare avanti un mio percorso artistico. Quelle hit estive mi hanno divertita davvero molto e per me è stata una novità conoscermi sotto quell’aspetto ma non avrei mai sentito l’esigenza di inserirli in un mio percorso personale ma mi hanno dato la possibilità di avere qualcosa di più sobrio nel mio repertorio, all’interno di una scaletta ‘live’».

Giusy Ferreri (foto Cosimo Buccolieri)

La scelta di “Cortometraggi” come titolo dell’album non è arrivato per caso: «In effetti nasce dai miei ‘live’.  Durante i concerti amo definire alcuni brani che ho scritto come dei cortometraggi musicali e questo album racchiude come la narrazione di tanti piccoli film che esprimono concetti, situazioni e stati d’animo di vario genere». A Sanremo Giusy Ferreri ha presentato il brano “Miele”. «Mi sarebbe piaciuta la possibilità di portare due brani come è stato ai festival di Fazio perché a me piace dare più versioni di me – ha osservato –. È sempre difficile fare una scelta e non a caso ho voluto dare un’anteprima dell’album con “Gli Oasis di una volta” prima di salire sul palco di Sanremo perché volevo arrivare con qualcosa di contrastante. “Miele” è un po’ una chicca di questo album, molto elegante e sofisticata nella versione fatta dall’orchestra, perché quello che la contraddistingue rispetto a tutto il resto del materiale è una originalità molto orecchiabile, una versione di me che non ho mai avuto nodo di presentare e che mi permetteva, con un accenno un po’ retrò, di portare sul palco un riferimento cinematografico collegabile a tutto il progetto».

“Cortometraggi” rappresenta un altro passaggio di crescita per Giusy Ferreri. «È sicuramente un album più maturo ma è come se fosse sempre un nuovo esordio, una nuova ripartenza. Non manca mai quella vena di potermi rappresentare con una certa versatilità per cui cerco di dare in ogni mio album l’idea di come piace approcciarmi in diverse dimensioni, perciò spero di poter dare ancora tanto». Sono tanti gli artisti e autori che hanno prestato la propria penna e il proprio talento a questo nuovo progetto musicale di Giusy: uno di questi è Bungaro. «Con Bungaro avevo già condiviso la scrittura de “Il mare immenso” del mio primo Sanremo, un’attitudine che non è casuale per questa “Causa effetto” – ha riflettuto –. È molto chiaro il senso e la visione delle cose che alla fine proiettiamo per ricevere ognuno di noi, su qualsiasi modo di proporsi nella vita e nel relazionarsi: fa parte di noi quello che decidiamo di tralasciare e alla fine la conseguenza è parte di noi, anche se ne abbiamo fatto a meno».

Sono dodici i brani contenuti in questo album. «Nel resto dell’album ci sono brani decisamente più performanti per quello che può essere un palco di Sanremo – ha affermato – Ogni cortometraggio è un piccolo viaggio che ogni volta ha sapori e atmosfere differenti, colori, stili, generi e intensità diverse. È bello pensare che ogni individuo viva ogni giorno una sorprendente quotidianità che spesso varia e a volte si ripresenta ciclicamente». Giusy Ferreri da quattro anni è diventata mamma. «Probabilmente la mia crescita artistica è dovuta anche al fatto che sono diventata mamma e mi ha spostato come dimensione per trovare una sorta di equilibrio che non c’è mai stato – ha confessato –. In me c’è sempre stata quella forma di caos, di mettere insieme tantissime cose. Il ruolo di mamma mi ha messo nella condizione di essere anche più immediata e concreta nelle cose, essere meno sognatrice, meno visionaria e immaginaria, per cui l’approccio è stato molto più istintivo e determinato, pensare di meno ed essere più attiva è l’opposto di come ero prima».

Anche Giusy Ferreri ha sofferto tantissimo nel non potersi esibire dal vivo con la sua band. «La dimensione ‘live’ è quella che prediligo per il mio percorso artistico che permette di potermi sfogare sul palco e incontrare il pubblico – ha confermato –. Mi piace il sound che è maturato dal confronto con i musicisti che mi seguono ormai da diversi anni e che mi hanno seguito anche in questo album per arrivare a un suono riconoscibile, pur con una certa versatilità. Nel 2020 la musica dal vivo è mancata tantissimo ed è stato come sentirmi mancare l’ossigeno; lo scorso anno sono riuscita a portare tutta la band al completo, ma solo per dieci tappe». L’artista siciliana si esibirà il 1° ottobre al Parco della Musica di Roma (Sala Sinopoli) e il 3 al Teatro Dal Verme di Milano. «Ora aspetteremo fino a questi due concerti – ha sottolineato – Sicuramente ci saranno delle tappe estive che andranno ad anticipare la parte relativa ai teatri e aspetterò di capire quale potrebbe essere la formula più adeguata per portare dal vivo “Contometraggi” e l’altra parte del mio repertorio; l’estate scorsa abbiamo dato oltre due ore di spettacolo e per me sarei andata avanti ancora di più ma ci sono dei limiti da rispettare, con le hit estive che prevalgono sempre». Tra gli altri autori dei brani, infatti, figurano in “Cortometraggi” Giovanni Caccamo per “Cuore Sparso”, Marco Masini in “Il diritto di essere felice” e Gaetano Curreri, co-autore di “Gli Oasis di una volta”.

Franco Gigante

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