VITERBO – “Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”: è il motto dell’anno europeo del Patrimonio Culturale 2018 ed è in questo contesto e in questa ottica che è in corso a Viterbo la V edizione della Biennale di Arte Contemporanea (la chiusura è prevista il 30 settembre). Presidente e direttore artistico della manifestazione è Laura Lucibello, coadiuvata nel compito organizzativo dai vari curatori delle mostre allestite in varie location cittadine: Piero Gagliardi per il Palazzo dei Papi (fino al 24 giugno); Maria Elena Piferi per il museo del Colle del Duomo (fino al 20 giugno); Piero Gagliardi, Isacco Praxolu e la stessa Laura Lucibello per Palazzo dei Priori (sale delle Bandiere e Aurora); Pino Mascia per il Museo Civico di Viterbo (le ultime due rassegne sono visitabili fino al 30 settembre). I palazzi storici e i musei sopra citati sono stati scelti per ospitare le opere degli artisti partecipanti all’evento che sono stati invitati a esprimersi, attraverso la loro creatività e secondo le tecniche a loro più congeniali, su un tema a libera scelta.
Fulcro della Biennale, la città di Viterbo che ospita le opere d’arte contemporanea mettendo a disposizione degli artisti i suoi siti più prestigiosi (Palazzo dei Papi e Palazzo dei Priori), aprendo inoltre le porte dei suoi musei per accogliere la modernità in un contesto legato alla tipicità storica del territorio, mentre l’antico e storico Gran Caffè Schenardi ospita, nelle sue sale, la sezione dedicata ai Premi emergenti e alle Accademie, curati da Pietro Mascia, con opere sul tema “Etruria fra Oriente ed Occidente: segni, simboli, spiritualità dal passato verso un possibile futuro”.
Le varie creazioni, espressione di arte contemporanea, resteranno esposte nei già citati contesti storici e culturali proprio per sottolineare l’incontro del presente con il passato in una soluzione di continuità o di antitesi a seconda di come l’osservatore concepisce il passato rispetto alla modernità, ovvero se il passato viene considerato come base su cui si stratifica ed evolve l’esperienza oppure se viene percepito come un qualcosa di lontano, a sé stante, superato dall’evoluzione dei tempi.
Ma la vera novità dell’edizione di quest’anno sarà che, per la prima volta, la Biennale d’Arte Contemporanea uscirà dalle antiche mura di Viterbo e si estenderà lungo un itinerario di importanti siti etruschi come Orvieto, Montefiascone, Tolfa, Lubriano, Grotte di Castro creando, in tal modo, un’ulteriore occasione di confronto fra l’arte contemporanea e alcune delle molteplici realtà che fecero parte, un tempo, dell’antica Etruria.
Silvia Fornari
Nella foto di copertina, il manifesto della V Biennale di arte contemporanea a Viterbo
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