MILANO – Trecentosessantacinque giorni e siamo al giro di boa. Ognuno di noi può scrivere la propria storia, raccontando emozioni e considerazioni. Ogni nuovo anno si schiude come un’alba nuova. In un gennaio freddo, fatto di neve e stupore, quando in inverno il sole fa fatica a sorgere, assaporiamo silenzio e mistero. Lenti ci volgiamo verso un nuovo cammino, magari timorosi e incerti di quello che verrà, ma l’uomo non è per natura sedentario e quindi incalza verso nuovi orizzonti, nuove scoperte, nuove ricerche. Fiduciosi perché l’energia spinge da dentro come una forza motore.

Attraversiamo i mesi e volgiamo in trasformazione come bozzolo in farfalla che spiega le sue ali al nuovo mondo. Apprendere nuove cose, fare nuove esperienze, senza mai fermarsi. Vivere nel caldo sole dell’estate, far cadere i pensieri come onde del mare e ricordarsi che siamo onde c he nascono, vivono e muoiono. Un mondo visibile (l’onda che nasce) e un mondo invisibile (l’onda che muore) e siamo sempre al mondo. Accogliere la vita e non sprecare gli attimi, vivere le persone che ci passano accanto, riconoscendo che ognuno ha qualcosa da insegnare, anche per farci crescere.

Così di questo anno e questo nuovo Natale possiamo portarci l’osservare il mondo, respirarlo appieno e amarlo in tutte le sue sfumature. Un nuovo anno, nuove cose, nuovi propositi. Poi non è detto che tutto bisogna compiersi, ma avere la grinta per ripartire ogni volta, e assecondare i tempi, anche quelli in cui è bene stare fermi e gustarsi, magari in riva al mare, con le onde in continuo movimento, quell’alba o quel tramonto, fatto di immensa luce e calore per noi stessi e le persone amate.

Claudia Gaetani